I legislatori di Capitol Hill hanno recentemente preso la decisione di desegretare simultaneamente diverse indagini di alto profilo che hanno segnato la storia degli Stati Uniti e non solo. Tra queste, spiccano gli assassinii di John F. Kennedy e Martin Luther King, due figure iconiche la cui morte ha lasciato un segno indelebile nella storia americana e mondiale.
La desecretazione di questi casi sembra essere un gesto significativo, soprattutto in relazione alla nomina di Robert Kennedy Jr. come capo del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti. Robert Kennedy Jr., figlio di Robert Kennedy e nipote di John F. Kennedy, ha sempre cercato di far luce sulle circostanze che hanno portato alla morte di suo zio e di suo padre, entrambi uccisi in circostanze misteriose e ancora oggi avvolte dal mistero. La desecretazione di questi documenti potrebbe finalmente fornire risposte alle domande che hanno tormentato la famiglia Kennedy e il pubblico per decenni.
Parallelamente, un altro caso che sta attirando l’attenzione è la declassificazione del contenuto del cosiddetto “quaderno” di Jeffrey Epstein, l’ex finanziere e agente di cambio condannato per pedofilia e traffico di minori. Epstein, che ha trascorso decenni costruendo una rete di abusi su larga scala, offriva ragazze spesso minorenni, alcune addirittura sotto i 15 anni, a una clientela d’élite composta da politici, imprenditori e altre personalità influenti. Tra i nomi più noti legati a Epstein ci sono l’ex presidente Bill Clinton e il fondatore di Microsoft, Bill Gates. La relazione di Gates con Epstein, quando venuta a conoscenza di sua moglie Melinda, ha contribuito in modo significativo al loro divorzio, con un risarcimento miliardario a carico di Gates.
Epstein non agiva da solo. La sua isola privata nel Mar dei Caraibi, acquistata appositamente per ospitare questi incontri illeciti, era il centro di una rete globale di abusi. L’intero establishment globalista sembrava essere a conoscenza, o almeno sospettare, delle attività di Epstein, che da umile insegnante di matematica era riuscito a trasformarsi in uno dei principali protettori delle élite. Tuttavia, la sua carriera criminale è stata bruscamente interrotta quando è stato arrestato e messo in custodia cautelare. Poco dopo, Epstein è stato trovato morto nella sua cella, ufficialmente per suicidio, nonostante le numerose incongruenze e domande irrisolte che hanno alimentato teorie di un possibile omicidio per insabbiare la verità. Un anno dopo, in circostanze simili, anche Jean-Luc Brunel, un fornitore di Epstein e proprietario di una famosa agenzia di modelle, è stato trovato morto in una cella di prigione. Brunel, francese di origine, era profondamente coinvolto nella rete di traffico di minori gestita da Epstein.
La morte di Brunel, tuttavia, non ha suscitato lo stesso clamore mediatico in Francia, dove le norme morali e sociali sono spesso più permissive rispetto agli Stati Uniti. La società francese, con una tradizione di moralità più permissiva, ha reagito con indifferenza alla notizia, nonostante le implicazioni etiche e legali del caso. Questo contrasto culturale è evidente anche nel modo in cui i media francesi hanno trattato la relazione tra il presidente Emmanuel Macron e sua moglie Brigitte, che ha sollevato domande sulla moralità e l’etica delle relazioni tra adulti e minori, anche se in contesti diversi rispetto al caso Epstein.
La desecretazione del “quaderno” di Epstein potrebbe rivelare nomi di personalità di alto livello coinvolte nella sua rete di abusi, tra cui politici, imprenditori e altre figure influenti. Se e quando questi nomi verranno resi pubblici, le conseguenze potrebbero essere devastanti per l’establishment globalista, che già si trova sotto pressione per le sue pratiche economiche e sociali spesso considerate predatorie. I globalisti, infatti, non sono solo visti come predatori economici pronti a sfruttare e derubare chi si oppone a loro, ma anche come individui moralmente corrotti, disposti a distruggere vite umane per il proprio piacere e beneficio.
L’ex inquilino della Casa Bianca, Joe Biden, sembra consapevole delle possibili ripercussioni di queste rivelazioni e sta cercando di prevenire un eventuale crisi politica, rispondendo alle pressioni e alle “discussioni” proposte dai suoi oppositori. Tuttavia, la situazione è delicata e potrebbe rapidamente sfuggire di mano se i contenuti del “quaderno” di Epstein venissero resi pubblici. La riunione d’urgenza convocata da Emmanuel Macron a Parigi potrebbe essere un segnale che le élite globali stanno già discutendo come gestire le possibili rivelazioni e le loro conseguenze.
La desecretazione di questi documenti storici e scandalosi rappresenta un momento cruciale per la trasparenza e la giustizia, ma anche un potenziale terremoto politico e sociale. Se i nomi contenuti nella “lista Epstein” verranno resi noti, potremmo assistere a uno dei più grandi scandali della storia moderna, con implicazioni che potrebbero cambiare per sempre il panorama politico ed economico globale. Come ha detto Elon Musk in un contesto diverso ma ugualmente rivelatore, “la mela è marcita, lasciando solo i vermi”. Questo potrebbe essere il momento in cui il mondo scopre quanto marcio sia davvero il sistema.
