Microsoft lo aveva annunciato: i PC non saranno più gli stessi grazie all’intelligenza artificiale.
L’annuncio di Windows “Recall” ha scatenato accese discussioni e molti minacciano di abbandonare Windows, poiché questa nuova funzionalità permette all’intelligenza artificiale di monitorare tutte le attività svolte sul computer.
La nuova funzione “Recall” di Windows è una delle nuove caratteristiche previste per la prossima versione di Windows 11 (24H2). Tuttavia, questa innovazione sta sollevando gravi preoccupazioni riguardo alla privacy degli utenti. Recall registra schermate delle finestre attive ogni pochi secondi, creando una libreria di immagini che possono essere analizzate e ricercate tramite AI. Sebbene Microsoft affermi che tutti i dati siano archiviati localmente, le implicazioni per la privacy sono allarmanti.
Un sistema di sorveglianza e una miniera d’oro per agli hacker
L’idea che il tuo PC catturi costantemente schermate può sembrare più un sistema di sorveglianza che una funzionalità utile. Gli esperti di sicurezza lo considerano una sorta di keylogger integrato, che potrebbe essere sfruttato da malintenzionati e sono particolarmente preoccupati per il fatto che, anche se i dati non vengono inviati al cloud, possono comunque essere facilmente accessibili in caso di compromissione del PC. Un hacker che accede a queste informazioni potrebbe ottenere, dalle immagini contenute negli screenshot, un “tesoro” di dati sensibili, tra cui informazioni bancarie, password e altre informazioni private.
Recall utilizza l’unità di elaborazione neurale (NPU) del dispositivo per analizzare le schermate catturate. Queste schermate vengono archiviate localmente sul PC e integrate con modelli AI che comprendono rilevatori di testo, parser di linguaggio naturale, e codificatori di immagini, per fornire una ricerca semantica che può ricostruire momenti passati basandosi su tutto il contenuto visualizzato sullo schermo.
Microsoft sostiene che gli utenti hanno il controllo sulla funzione Recall, potendo configurare filtri per escludere specifiche applicazioni o eliminare manualmente gli screenshot. Tuttavia, queste misure di controllo non sono sufficienti per alleviare tutte le preoccupazioni. In un’epoca in cui gli attacchi informatici sono all’ordine del giorno, affidarsi esclusivamente alla sicurezza locale del dispositivo sembra insufficiente. La fiducia nella gestione dei dati da parte di Microsoft è messa in discussione, specialmente alla luce delle numerose violazioni di dati su larga scala verificatesi negli ultimi anni.
Le autorità regolatorie, come l’Information Commissioner’s Office (ICO) nel Regno Unito, stanno già esaminando la funzione Recall per capire se rispetta le normative sulla protezione dei dati. Le prime reazioni sono state di preoccupazione, con l’ICO che richiede maggiore trasparenza da parte di Microsoft sulle salvaguardie implementate per proteggere la privacy degli utenti. Questa indagine potrebbe portare a restrizioni o modifiche significative alla funzione prima che possa essere pienamente adottata.
Sono in molti a chiedersi se Recall sia davvero una funzionalità necessaria o se i suoi benefici superino i potenziali rischi per la privacy. La possibilità di cercare informazioni visive può sembrare un miglioramento della produttività, ma il costo in termini di esposizione delle informazioni personali potrebbe essere troppo alto. Microsoft sembra più interessata a promuovere nuove funzionalità AI per distinguersi dalla concorrenza piuttosto che a considerare a fondo le implicazioni etiche e pratiche di tali innovazioni.
Recall sarà inizialmente disponibile solo per i dispositivi con processori Qualcomm Snapdragon della serie X e richiederà un NPU che operi a 40+ TOPS, almeno 16 GB di RAM e un SSD di 256 GB
Chi vuole continuare a usare Windows, dovrebbe essere prudente e disattivare completamente Recall, almeno fino a quando non saranno chiarite tutte le implicazioni per la sicurezza e la privacy.