5G E CORONAVIRUS
“Questo è il titolo di un voluminoso rapporto di 1.086 pagine pubblicato in America dalla Scuola di Politica Pubblica del Georgia Institute of Technology, uno dei più importanti centri di ricerca tecnologica negli Stati Uniti, fondato nel 1885 ad Atlanta.
Autore dello studio è Ronald Neil Kostoff, nel 1967 laureato all’Università di Princeton in Scienze Aerospaziali e Meccaniche, autore di oltre 200 articoli peer-reviewed (tra cui lavori su Parkinson, Sclerosi Multipla, Alzheimer e SARS), oggi ricercatore affiliato impegnato a monitorare i pericoli delle irradiazioni elettromagnetiche.
Kostoff affronta direttamente i pericoli del wireless associandoli all’esacerbazione della pandemia di Coronavirus, fornendo una corposa bibliografia medico-scientifica sugli studi che dimostrano l’impatto negativo dei campi elettromagnetici sul sistema immunitario.
Secondo Kostoff, con l’irradiazione permanente e ubiquitaria dell’elettrosmog ci troviamo a vivere nel più grande esperimento medico non etico della storia dell’umanità, considerato che nessuno ha espresso il proprio consenso a far parte di un test planetario condotto a cielo aperto con un vero e proprio bombardamento multi-frequenziale permanente, nonostante da 70 anni continuino a sommarsi prove – puntualmente sottovalutate – anche sulle gravi conseguenze biologiche del wireless.
Parlando di elettrosmog, pandemie e Coronavirus, citando in riferimento bibliografico ben 38 studi internazionali Kostoff dichiara poi come sia ormai comprovato il fatto che il wireless abbassi le naturali difese del sistema immunitario, esponendo le persone – evidentemente già accerchiate da altri agenti ambientali immuno-neurotossici – all’esposizione di virus e malattie.
E il Coronavirus, come già successo sempre in Cina con la SARS, non sarebbe altro che l’ennesima riprova della vulnerabilità di un organismo indebolito, anche e soprattutto dalla pericolosa sommatoria di 5G, 4G, 3G, 2G e Wi-Fi. Soluzione? Non servono vaccini (“Sviluppare vaccini per qualsiasi virus specifico durante un’epidemia o una pandemia (…) è completamente irrealistico, a causa dei tempi di consegna richiesti per lo sviluppo del vaccino, test di efficacia, credibili test di sicurezza e implementazione a medio e lungo termine”).
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SOTTO LO STUDIO IN PDF lo studio in PDF

Quasi 11 anni fa l’UE fece una conferenza pubblica (gli atti sono a disposizione di tutti, basta avere voglia di cercare e leggere!) in cui proclamava i vincitori di 2 ricerche che avrebbero dovuto essere condotte per 10 anni in Europa: la prima riguarda gli impieghi del grafene in tecnologia, la seconda il cervello umano e le sue possibilità. I vincitori delle ricerche che l’UE intendeva rendere operative hanno ricevuto diversi milioni di euro per i 10 anni successivi. Evidentemente la ricerca sperimentale è in atto e, benché fossero state presentate come 2 ricerche separate, è piuttosto strano che le abbiano presentate insieme. Questo il mio parere. A quanto sembra sembra confermato l’intento dell’UE allo stato attuale. Il punto cruciale e che la stragrande maggioranza delle persone NON ha alcuna voglia di leggere i documenti pubblici del Parlamento europeo. In moltissimi casi neppure si ha la consapevolezza di questa importante possibilità che ci renderebbe meno vulnerabili alle assurdità della terribile era che stiamo vivendo. Cristina Di Giacomo
La pandemia si trasforma in diversivo, nel frattempo distolgono l’ attenzione dalle tempeste elettromagnetiche in varie forme. Anzi si parla di salute pubblica alla TV che ora si rinnova in fatto di ricezioni.