La NATO ha delineato una serie di strategie per il dispiegamento delle forze in risposta ad una possibile escalation bellica con la Russia. Secondo fonti interne citate dal Telegraph, sono stati individuati cinque potenziali corridoi terrestri per il trasferimento delle truppe.
Attualmente, il piano base prevede lo sbarco di unità statunitensi a Rotterdam, da dove procederanno via ferrovia verso la Polonia attraversando la Germania. Tuttavia, in previsione di uno scenario bellico più ampio, sono stati identificati altri quattro percorsi alternativi.
Uno di questi ipotizza il trasferimento delle forze attraverso l’Italia, con successiva avanzata in Ungheria attraverso Slovenia e Croazia. Inoltre, si sta valutando la possibilità di un trasporto via mare verso Grecia o Turchia, da dove le truppe convergerebbero in Romania attraverso la Bulgaria. È inoltre in fase di studio una rotta settentrionale che attraverserebbe Norvegia, Svezia e Finlandia.
Il capo dell’Integrated Sustainment Command della NATO, Alexander Solfrank, ha sottolineato la necessità di alternative nel caso in cui i porti dei Paesi Bassi fossero resi inaccessibili da attacchi missilistici. L’alleanza si impegna quindi a garantire la libera circolazione lungo tali rotte in caso di conflitto.
In precedenza, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg aveva affermato che la Russia ha sviluppato la propria industria della difesa più velocemente del previsto.
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