La proteina Spike può provocare danni notevoli alle cellule del corpo. Secondo gli studi condotti dall’Università di Bristol, la proteina spike si lega ai periciti, le cellule che rivestono i piccoli vasi sanguigni del cuore, avviando a una serie di cambiamenti che provocano l’infiammazione del cuore. Inoltre, la proteina Spike può continuare a circolare nel flusso sanguigno causando danni a distanza.
È importante sottolineare che la fonte della proteina Spike non deriva soltanto dal virus, ma anche i vaccini contro il COVID-19. A causa di questi vaccini, la proteina Spike può essere presente nel corpo di persone altrimenti sane. In altre parole, i danni causati dalla proteina Spike non sono necessariamente legati all’infezione da SARS-CoV-2.
I vaccini COVID-19, come Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson, utilizzano la proteina Spike del virus SARS-CoV-2 per stimolare il sistema immunitario a produrre una risposta contro il virus. Tuttavia, la modalità di consegna della proteina differisce tra i diversi vaccini.
I vaccini mRNA come Pfizer-BioNTech e Moderna forniscono istruzioni per la produzione della proteina Spike all’interno delle cellule umane, utilizzando una tecnologia basata sull’RNA messaggero, che trasforma le cellule in fabbriche di Proteine Spike.
I vaccini a vettore virale come AstraZeneca e Johnson & Johnson utilizzano invece un virus “indebolito” per consegnare la proteina Spike nelle cellule umane. In particolare, il vaccino AstraZeneca utilizza come vettore un virus di scimpanzé del comune raffreddore (adenovirus), che causa infezioni negli scimpanzé. Il vaccino Johnson & Johnson utilizza invece come vettore l’adenovirus umano di tipo 26 (Ad26). Questo virus è un virus a DNA della famiglia degli Adenoviridae e può causare infezioni respiratorie, gastrointestinali e oculari negli esseri umani.
Una recente scoperta giapponese suggerisce che la nattokinase, una sostanza antifibrinolitica naturale, avrebbe la capacità di ridurre o dissolvere le pericolose proteine Spike, presenti nel corpo quando si viene vaccinati o quando ci si infetta con il Covid.
Questa scoperta è particolarmente rilevante in relazione alla questione della “Spike Detox”, poiché sono stati ampiamente discussi i danni causati dalle proteine Spike, specialmente in relazione ai nuovi vaccini. Ora gli esperti stanno studiando come contrastare questo effetto e la nattokinase potrebbe essere una soluzione promettente. Inoltre, sembra che la nattokinase sia in grado di dissolvere le proteine Spike nel flusso sanguigno, offrendo ulteriori benefici per la salute.
La nattokinase è un enzima fibrinolitico, ovvero un enzima che scioglie i coaguli di fibrina nel sangue. È derivata dal natto, un alimento tradizionale giapponese a base di soia fermentata.
L’enzima nattokinase è stato isolato per la prima volta nel 1987 ed è stato oggetto di numerosi studi scientifici sulla sua capacità di dissolvere i coaguli di sangue e migliorare la circolazione sanguigna. In particolare, la nattokinase è stata utilizzata per prevenire e trattare le malattie cardiovascolari, come l’infarto e l’ictus, ma anche per altri scopi terapeutici come la riduzione dell’infiammazione e la prevenzione della formazione di coaguli sanguigni durante i viaggi aerei lunghi.
Tuttavia, va tenuto presente che l’uso della nattokinase come integratore alimentare o come terapia deve essere sempre valutato e supervisionato da un medico o un professionista sanitario qualificato.
Qui sotto lo studio
La malattia da coronavirus 2019 (COVID-19), causata dal coronavirus della sindrome respiratoria acuta grave 2 (SARS-CoV-2), è emersa come una pandemia e ha inflitto enormi danni alla vita delle persone e all’economia di molti Paesi del mondo. Tuttavia, gli agenti terapeutici contro la SARS-CoV-2 rimangono poco chiari. Il SARS-CoV-2 ha una proteina spike (proteina S), il cui clivaggio è essenziale per l’ingresso del virus. La nattochinasi è prodotta dal Bacillus subtilis var natto ed è benefica per la salute umana.
In questo studio, abbiamo esaminato l’effetto della nattochinasi sulla proteina S del SARS-CoV-2. Quando i lisati cellulari trasfettati con la proteina S sono stati incubati con la nattochinasi, la proteina S è stata degradata in modo dipendente dalla dose e dal tempo. L’analisi di immunofluorescenza ha mostrato che la proteina S sulla superficie cellulare veniva degradata quando la nattochinasi veniva aggiunta al terreno di coltura. I nostri risultati suggeriscono quindi che la nattochinasi ha un potenziale per l’inibizione dell’infezione da SARS-CoV-2 attraverso la degradazione della proteina S.
In questo studio abbiamo dimostrato che la nattochinasi, una serina proteasi, degrada la proteina Spike del SARS-CoV-2. Per verificare se la nattochinasi contenuta nell’estratto di natto potesse inibire l’infezione da SARS-CoV-2, abbiamo analizzato la degradazione della proteina Spike mescolando il lisato cellulare di espressione della proteina Spike e la nattochinasi in modo dipendente dalla dose e dal tempo. La RBD della proteina Spike si lega alla porzione distale della membrana della proteina ACE2.
È stato riportato che l’estratto di natto inibisce l’infezione da SARS-CoV-2 in cellule Vero E6 attraverso la degradazione della RBD [16]. Abbiamo dimostrato che la degradazione della proteina S da parte della nattochinasi era bloccata da trattamenti con calore o inibitori proteici. I nostri dati suggeriscono che l’attività proteasica della nattochinasi svolge un ruolo cruciale nella degradazione della proteina Spike. Nel complesso, questi risultati supportano l’idea che l’inibizione dell’infezione da SARS-CoV-2 da parte dell’estratto di natto sia dovuta alla degradazione della proteina Spike da parte della nattochinasi. Pertanto, i nostri dati indicano che la nattochinasi e gli estratti di natto hanno effetti potenziali sull’inibizione dell’ingresso nella cellula ospite del SARS-CoV-2 attraverso la degradazione della proteina Spike.
A monte ci sta una fuga sospetta di un virus “scappato” da un laboratorio che lavorava per gli USA.
Ora abbiamo un farmaco che annulla l’effetto letale di altro farmaco…
poi pure questo produrrà effetti collaterali e la storia diventerà
infinita , povero cittadino .
Di sicuro i governi non li passano come hanno fatto con i vaccini. Un’altra sorgente aurea per le case farmaceutiche.