Negli ultimi anni, un enzima naturale chiamato nattokinase ha catturato l’attenzione della comunità scientifica e del pubblico per i suoi effetti benefici per la salute. Originario del Giappone, la nattokinase è stata scoperta nel natto, un alimento tradizionale giapponese a base di soia fermentata. Ma cosa rende la nattokinase così speciale?
Innanzitutto, la nattokinase è nota per la sua potente azione anticoagulante. Studi condotti su animali e in vitro hanno dimostrato la capacità di questo enzima di ridurre la formazione di coaguli di fibrina nel sangue, il che potrebbe essere utile nella prevenzione di eventi trombotici come l‘ictus e l’infarto.
Ma le proprietà benefiche della nattokinase non si fermano qui. È stata oggetto di ricerca anche per il suo potenziale ruolo nel migliorare la salute cardiovascolare. Alcuni studi suggeriscono che la nattokinase possa contribuire a ridurre il colesterolo LDL (“colesterolo cattivo”) e promuovere la salute delle arterie, potenzialmente riducendo il rischio di malattie cardiache.
Inoltre, la nattokinase potrebbe avere effetti anti-infiammatori, che potrebbero essere utili nella gestione di condizioni infiammatorie croniche come l’artrite reumatoide. È stato anche suggerito che questo enzima possa contribuire a ridurre la pressione sanguigna, offrendo un approccio naturale alla gestione dell’ipertensione.
Ma le sorprese non finiscono qui. La nattokinase contiene anche antiossidanti naturali che possono aiutare a combattere lo stress ossidativo e proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi, offrendo un potenziale supporto per la salute generale.
Tuttavia, nonostante tutti questi benefici, è importante notare che la ricerca sulla nattokinase è ancora in corso e molte delle sue proprietà terapeutiche richiedono ulteriori conferme attraverso studi clinici su larga scala. Inoltre, è fondamentale consultare un professionista medico prima di integrare la nattokinase nella propria dieta, specialmente per coloro che assumono farmaci anticoagulanti o che hanno condizioni mediche preesistenti.
La nattokinase si sta facendo strada come un enzima naturale dai molteplici benefici per la salute. Con ulteriori ricerche e una maggiore consapevolezza, potrebbe rivelarsi un alleato prezioso nella nostra lotta per mantenere una vita sana e attiva.
Ecco 10 studi scientifici che hanno esplorato le proprietà curative della nattokinase:
PRIMO STUDIO
Il primo studio menzionato è stato condotto in Giappone nel 1990. Qui di seguito fornisco una descrizione dettagliata dello studio:
- Anno: 1990
- Luogo di studio: Giappone
- Dimensione dello studio: 12 partecipanti
- Condizione clinica osservata: Attività fibrinolitica
- Riepilogo dei risultati: Lo studio ha esaminato gli effetti dell’Nattokinasi (NK) sull’attività fibrinolitica. La somministrazione orale giornaliera di tre volte la dose di NK ha portato ad un aumento dell’attività fibrinolitica nel plasma e alla produzione di attivatore tissutale del plasminogeno. Questi risultati suggeriscono che l’NK possa avere un effetto benefico nel favorire la dissoluzione dei coaguli di fibrina nel sangue.
- Riferimento: Sumi et al.6
Questo studio è importante perché è uno dei primi a suggerire il potenziale benefico dell’NK nel favorire la fibrinolisi nel corpo umano. La fibrinolisi è un processo chiave nel mantenimento dell’omeostasi ematica, in quanto aiuta a dissolvere i coaguli di fibrina che possono formarsi nei vasi sanguigni. Gli aumenti dell’attività fibrinolitica e della produzione di attivatore tissutale del plasminogeno indicano che l’NK potrebbe essere considerato come un possibile trattamento per condizioni associate a coaguli di fibrina, come l’ictus ischemico o altre condizioni trombotiche.
SECONDO STUDIO
Il secondo studio menzionato è stato condotto in Giappone nel 2004. Di seguito fornisco una panoramica dettagliata dello studio:
- Anno: 2004
- Luogo di studio: Giappone
- Dimensione dello studio: 24 partecipanti
- Condizione clinica osservata: Ictus ischemico
- Riepilogo dei risultati: Lo studio si è concentrato sull’effetto dell’Nattokinasi (NK) nei pazienti con ictus ischemico acuto. I risultati hanno indicato un chiaro effetto neuroprotettivo dell’NK in questa popolazione. Ciò suggerisce che l’NK potrebbe essere efficace nel ridurre i danni cerebrali causati dall’ictus ischemico attraverso meccanismi neuroprotettivi.
- Riferimento: Shah et al. 56
Questo studio è significativo perché suggerisce che l’NK potrebbe avere un ruolo importante nella gestione dell’ictus ischemico, una condizione grave che può portare a gravi danni cerebrali e disabilità. L’effetto neuroprotettivo dell’NK potrebbe avere implicazioni importanti nel migliorare gli esiti per i pazienti colpiti da questa condizione.
TERZO STUDIO
Il terzo studio menzionato è stato condotto in Corea nel 2008. Di seguito fornisco una panoramica dettagliata dello studio:
- Anno: 2008
- Luogo di studio: Corea
- Dimensione dello studio: 86 partecipanti
- Condizione clinica osservata: Ipertensione
- Riepilogo dei risultati: Lo studio ha valutato gli effetti dell’integrazione di Nattokinasi (NK) sulla pressione arteriosa in pazienti affetti da ipertensione. I risultati hanno mostrato una riduzione significativa della pressione sia sistolica che diastolica nei pazienti trattati con NK. Questi risultati suggeriscono che l’NK potrebbe essere efficace nel ridurre la pressione arteriosa in individui ipertesi.
- Riferimento: Kim et al.8
Questo studio è rilevante poiché suggerisce che l’NK potrebbe rappresentare una strategia terapeutica efficace per la gestione dell’ipertensione, una condizione che aumenta il rischio di gravi complicanze cardiovascolari come l’ictus e l’infarto. La riduzione della pressione arteriosa mediante l’NK potrebbe contribuire a migliorare la salute cardiovascolare e ridurre il rischio di eventi avversi legati all’ipertensione.
QUARTO STUDIO
Il quarto studio menzionato è stato condotto a Taiwan nel 2009. Di seguito fornisco una panoramica dettagliata dello studio:
- Anno: 2009
- Luogo di studio: Taiwan
- Dimensione dello studio: 45 partecipanti
- Condizione clinica osservata: Fattori della coagulazione del sangue
- Riepilogo dei risultati: Lo studio ha esaminato gli effetti del trattamento con Nattokinasi (NK) sui fattori della coagulazione del sangue. Dopo due mesi di trattamento con NK, si è osservata una significativa riduzione del fibrinogeno, del fattore VII e di un altro fattore correlato, indicando un possibile beneficio cardiovascolare. Questi risultati suggeriscono che l’NK potrebbe influenzare positivamente la coagulazione del sangue.
- Riferimento: Hsia et al.17
Questo studio è importante perché suggerisce che l’NK potrebbe avere effetti positivi sulla coagulazione del sangue, il che potrebbe avere implicazioni significative nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e degli eventi trombotici. La riduzione dei fattori coagulativi osservata potrebbe indicare un potenziale ruolo dell’NK nel ridurre il rischio di coaguli di sangue e di condizioni come l’infarto miocardico e l’ictus.
QUINTO STUDIO
Il quinto studio menzionato è stato condotto a Taiwan nel 2009. Di seguito fornisco una panoramica dettagliata dello studio:
- Anno: 2009
- Luogo di studio: Taiwan
- Dimensione dello studio: 30 partecipanti
- Condizione clinica osservata: Iperglicemia
- Riepilogo dei risultati: Lo studio ha indagato gli effetti della somministrazione di Nattokinasi (NK) su pazienti con iperglicemia. Dopo 8 settimane di trattamento con NK, si è osservata una diminuzione del colesterolo sierico, del colesterolo LDL e del colesterolo HDL nel gruppo di trattamento. Tuttavia, va notato che la differenza non è stata statisticamente significativa.
- Riferimento: Wu et al.42
Questo studio è rilevante perché suggerisce un potenziale effetto dell’NK sulla gestione dell’iperglicemia e dei lipidi nel sangue. Tuttavia, è importante notare che ulteriori studi potrebbero essere necessari per confermare tali risultati e per valutare se l’NK possa essere un utile complemento nel trattamento dell’iperglicemia e delle condizioni correlate.
SESTO STUDIO
Il sesto studio menzionato è stato condotto negli Stati Uniti nel 2013. Di seguito fornisco una panoramica dettagliata dello studio:
- Anno: 2013
- Luogo di studio: Stati Uniti d’America
- Dimensione dello studio: 11 partecipanti
- Condizione clinica osservata: Farmacocinetica
- Riepilogo dei risultati: Lo studio si è concentrato sulla farmacocinetica dell’Nattokinasi (NK). È stato osservato che le concentrazioni di NK nel sangue umano possono essere misurate direttamente dopo una singola dose. Inoltre, è stato notato che i livelli sierici di NK hanno raggiunto il picco circa 13,3 ore ± 2,5 ore dopo la somministrazione.
- Riferimento: Ero et al.60
Questo studio fornisce informazioni cruciali sulla farmacocinetica dell’NK, aiutando a comprendere meglio come il corpo umano elabora e assorbe questa sostanza. Queste informazioni sono fondamentali per la pianificazione di dosaggi efficaci e per comprendere la sua efficacia nel trattamento di varie condizioni cliniche.
SETTIMO STUDIO
- Anno: 2015
- Luogo di studio: Giappone
- Dimensione dello studio: 12 partecipanti
- Condizione clinica osservata: Trombolisi e anticoagulazione
- Riepilogo dei risultati: Lo studio ha valutato gli effetti dell’Nattokinasi (NK) sulla trombolisi e sull’anticoagulazione. Dopo la somministrazione di una singola dose di 2.000 unità fibrinolitiche (FU) di NK, sono stati osservati aumenti significativi nei prodotti di degradazione della fibrina ematica/fibrinogeno. Questo suggerisce che l’NK potrebbe essere un utile agente fibrinolitico e anticoagulante per ridurre il rischio di trombosi e malattie cardiovascolari.
- Riferimento: Kurosawa et al.16
OTTAVO STUDIO
- Anno: 2016
- Luogo di studio: Stati Uniti d’America
- Dimensione dello studio: 79 partecipanti
- Condizione clinica osservata: Ipertensione e fattore di von Willebrand
- Riepilogo dei risultati: Lo studio ha esaminato gli effetti del consumo di Nattokinasi (NK) sulla pressione arteriosa e sul fattore di von Willebrand (vWF) in pazienti ipertesi. Dopo 8 settimane di consumo di NK, sono stati osservati cambiamenti benefici nella pressione arteriosa. Inoltre, si è verificata una diminuzione del vWF, soprattutto nella popolazione femminile che consumava NK.
- Riferimento: Jensen et al.15
Questo studio è significativo perché suggerisce che l’NK potrebbe avere un effetto benefico sulla pressione arteriosa e sul vWF, il che potrebbe avere implicazioni importanti nella gestione dell’ipertensione e nel ridurre il rischio di complicazioni cardiovascolari associate.
NONO STUDIO
- Anno: 2016
- Luogo di studio: Stati Uniti d’America
- Dimensione dello studio: 11 partecipanti
- Condizione clinica osservata: Tossicologia/tossicità
- Riepilogo dei risultati: Lo studio ha valutato la tossicologia e la tossicità dell’Nattokinasi (NK) in volontari umani sani. I partecipanti hanno consumato NK a una dose di 10 mg/kg/giorno per 4 settimane. I risultati hanno mostrato che il consumo di NK è stato ben tollerato, suggerendo che l’assunzione orale di NK presenta un basso rischio tossicologico.
- Riferimento: Lampe e English 61
Questo studio è importante perché fornisce informazioni sulla sicurezza dell’NK quando assunto oralmente a dosi moderate. Dimostra che l’NK è ben tollerato e non presenta rischi significativi di tossicità, il che potrebbe favorirne l’uso potenziale come supplemento dietetico o trattamento terapeutico.
DECIMO STUDIO
- Anno: 2017
- Luogo di studio: Cina
- Dimensione dello studio: 76 partecipanti
- Condizione clinica osservata: Aterosclerosi e iperglicemia
- Riepilogo dei risultati: Lo studio ha valutato gli effetti del trattamento giornaliero con Nattokinasi (NK) su pazienti con aterosclerosi e iperglicemia. Dopo 26 settimane di trattamento con NK, si è osservata una significativa riduzione della progressione dell’aterosclerosi, con una diminuzione della dimensione dell’IMT (intima-media spessore) carotideo comune (CCA) e della placca carotidea. Inoltre, il trattamento con NK ha portato a una riduzione del colesterolo totale, del colesterolo LDL e dei trigliceridi, e ad un aumento del colesterolo HDL nei pazienti iperlipidemici.
- Riferimento: Ren et al. 9
Questo studio è significativo poiché suggerisce che l’NK potrebbe avere effetti positivi nella gestione dell’aterosclerosi e dell’iperglicemia, due condizioni che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari. La riduzione della progressione dell’aterosclerosi e il miglioramento del profilo lipidico indicano il potenziale dell’NK come agente terapeutico per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.