L’articolo intitolato “After-birth abortion: why should the baby live?” e pubblicato da BMJ affronta la questione etica di permettere l’aborto dopo la nascita di un bambino, argomentando che i neonati e i feti non hanno lo stesso status morale di persone effettive.
Gli autori sostengono che, poiché entrambi sono solo “potenziali persone“, la distinzione tra feti e neonati è moralmente irrilevante, e pertanto, l’aborto dopo la nascita dovrebbe essere permesso in tutti i casi in cui l’aborto lo è, anche quando il neonato è sano.
Gli autori chiedono che questa pratica venga chiamata “aborto post-natale” anziché “infanticidio” per enfatizzare che lo status morale del neonato è comparabile a quello di un feto, piuttosto che a quello di un bambino.
Nonostante l’ossimoro nell’espressione, proponiamo di chiamare questa pratica ‘aborto postnatale’, piuttosto che ‘infanticidio’, per sottolineare che lo status morale dell’individuo ucciso è paragonabile a quello di un feto (su cui vengono praticati gli “aborti” in senso tradizionale) piuttosto che a quella di un bambino.
Sostengono che uccidere un neonato potrebbe essere eticamente permesso in tutte le circostanze in cui lo sarebbe l’aborto. Gli argomenti principali includono l’equivalenza morale tra feto e neonato, la mancanza di danni inflitti a un neonato non sviluppato, e la considerazione degli interessi delle persone effettive coinvolte nella decisione, come i genitori e la società.
Pertanto, sosteniamo che l’uccisione di un neonato potrebbe essere eticamente ammissibile in tutte le circostanze in cui sarebbe possibile l’aborto. Tali circostanze includono casi in cui il neonato ha il potenziale per avere una vita (almeno) accettabile, ma il benessere della famiglia è a rischio. Pertanto, una seconda precisazione terminologica è che chiamiamo tale pratica ‘aborto postnatale’ piuttosto che ‘eutanasia’ perché il miglior interesse di chi muore non è necessariamente il criterio primario della scelta, contrariamente a quanto avviene nel caso dell’eutanasia.
L’articolo discute la possibilità di praticare un “aborto post-natale”, cioè l’uccisione di un neonato, in circostanze in cui la famiglia o la società ritengono che sia un peso insostenibile. Gli autori sostengono che, dal punto di vista morale, il feto e il neonato sono simili e che entrambi sono “persone potenziali” che possono sviluppare la capacità di apprezzare la vita. Tuttavia, ritengono che gli interessi delle persone effettive (come i genitori) siano più importanti degli interessi delle persone potenziali (come i neonati) e che, in determinate circostanze, l’aborto post-natale dovrebbe essere consentito.
In sintesi, gli autori suggeriscono che, se il neonato rappresenta un onere eccessivo per la famiglia o la società, dovrebbe essere permesso praticare un “aborto post-natale” anziché lasciarlo vivere. L’adozione viene anche considerata come alternativa, ma gli autori affermano che, se l’adozione potrebbe causare danni psicologici alla madre biologica, l’aborto post-natale potrebbe essere una scelta più accettabile.
Se criteri come i costi (sociali, psicologici, economici) per i potenziali genitori sono ragioni sufficienti per abortire anche quando il feto è sano, se lo status morale del neonato è uguale a quello del feto e se nessuno dei due ha un valore morale in virtù del fatto di essere una persona potenziale, allora le stesse ragioni che giustificano l’aborto dovrebbero giustificare anche l’uccisione della persona potenziale quando è allo stadio di neonato.
Gli autori dell’articolo aggiungono:
L’aborto precoce è l’opzione migliore, sia per motivi psicologici che fisici. Tuttavia, se una malattia non è stata individuata durante la gravidanza, se qualcosa è andato storto durante il parto, o se le circostanze economiche, sociali o psicologiche cambiano in modo tale che prendersi cura della prole diventa un peso insopportabile per qualcuno, allora le persone dovrebbero avere la possibilità di non essere costrette a fare qualcosa che non possono permettersi.
Su una cosa mi sento di dar ragione a questi satanisti che l’uccisione di un feto e di un bambino possono essere considerati da un punto di vista etico- morale analoghi : SONO OMICIDI a tutti gli effetti e come tali andrebbero condannati dalla giustizia Umana.
questo è delirio puro. Se non puoi permetterti di crescere un bambino non lo fai per sistema, ci sono accorgimenti vari quali la sterilizzazione di donne od uomini.–