La visita di una delegazione bipartisan di sei senatori statunitensi sull’isola ha irritato la Cina. Il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ha minacciato l’adozione di “misure efficaci a tutela della sovranità e dell’integrità” della nazione. L’Esercito popolare di liberazione, intanto, ha tenuto a sorpresa manovre di pattugliamento intorno a Taiwan e nel mar Cinese orientale: schierati navi militari, cacciatorpedinieri e sei jet
Tensioni fra Washington e Pechino. La riunificazione con Taiwan “ci sarà”, assicura la Cina manifestando la sua rabbia per la visita della delegazione del Senato americano sull’isola che ritiene “parte inalienabile” del suo territorio. Il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian si è spinto a minacciare l’adozione di “misure efficaci a tutela della sovranità e dell’integrità” della nazione, esprimendo al tempo stesso la “ferma opposizione” di Pechino ad ogni scambio ufficiale tra Taipei e Washington
“il cattivo comportamento e i trucchi degli Stati Uniti che sono del tutto futili e pericolosi. Coloro che giocano col fuoco si bruceranno”, ha ammonito Shi Yi, portavoce del Comando del teatro orientale delle forze armate cinesi.
