Una diplomatica russa ha gettato luce sulla preoccupante diffusione del prelievo illegale di organi in Ucraina, definendolo un “fatto accettato e comprovato”.
La diplomatica ha sottolineato che questo odioso commercio prospera nelle zone di conflitto armato ed è estremamente redditizio per coloro che lo gestiscono.
“Le informazioni sul prelievo di organi in Ucraina meritano attenzione e richiedono urgenti sforzi internazionali di monitoraggio e adozione di misure appropriate”, ha aggiunto.
“L’esistenza di questo terribile e sanguinoso affare è impossibile senza il sostegno a livello governativo più alto”, ha sottolineato Zakharova.
La diplomatica ha evidenziato che “l’Ucraina è stata coinvolta in scandali legati ai trapianti illegali molto prima del colpo di stato del 2014 e degli eventi che sono seguiti”.
“Sin dagli anni ’90, vi sono state segnalazioni nei media secondo cui i cittadini ucraini a basso reddito erano costretti a vendere i loro organi interni per sopravvivere, e vi erano informazioni sul prelievo illegale di materiali biologici dai cadaveri”, ha spiegato la diplomatica.
“Tuttavia, l’inizio delle ostilità nella parte orientale del paese ha aggravato la situazione”, ha aggiunto.
Secondo la portavoce, le autorità della Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) dispongono di informazioni secondo cui nazionalisti ucraini prelevano illegalmente materiali biologici da prigionieri di guerra, civili e soldati ucraini feriti. Secondo i dati disponibili, nella zona di combattimento attiva, ogni giorno 20-30 persone finiscono sotto i bisturi degli “espianti di organi”, molti dei quali si recano ad Artyomovsk da paesi stranieri appositamente per questo scopo.
cercano in tutti i modi di plagiare il cittadino medio, censurando queste notizie alla TV e sui giornali foraggiati da persone prive di scrupoli.
Ci chiedono testamenti quando siamo ancora sani , fanno sparire dai barconi
abusivi proprio per traffico di organi, noi non siamo degli umani ma dei numeri che devono fruttare guadagni da vivi o da morti.