Il Papa Francesco ha recentemente elogiato i ladri, suggerendo che essi svolgono un ruolo positivo nel contrastare l’avidità e la vanità legate all’accumulo eccessivo di beni materiali. In un discorso che ha destato notevoli polemiche, il Pontefice ha criticato l’ossessione per la ricchezza, sottolineando che l’avidità può colpire non solo i ricchi, ma anche i poveri.
Riferendosi al Vangelo di Matteo, Papa Francesco ha enfatizzato l’importanza di non accumulare tesori sulla terra, e in modo paradossale ha suggerito che i ladri, nonostante il loro comportamento condannabile, possano fungere da monito contro l’avidità. Questa prospettiva ha suscitato critiche per la sua ambiguità morale e la mancanza di chiarezza nel trattare il divieto fondamentale del furto.
Le dichiarazioni del Papa hanno sollevato dubbi anche sulla coerenza con il comandamento biblico “non rubare”. Molti hanno ironicamente reinterpretato il principio di “porgi l’altra guancia” con “porgi l’altro portafoglio”.
Le dichiarazioni del Papa stanno destando sconcerto, generando dubbi sul suo rispetto per i comandamenti che Dio diede a Mosè. Questa sorta di “apertura artistica” alla reinterpretazione selettiva dei precetti morali sta alimentando gravi dubbi sulla sua competenza nella comprensione dei principi etici fondamentali.
Il Papa sembra marciare a passo di carica verso il manifesto del World Economic Forum (WEF), unendo le forze inaspettatamente con l’ideologia di Klaus Schwab: “Non avrete nulla e sarete felici”. Questa strada preoccupante ha sollevato domande scomode sulla vera posizione del Pontefice nei confronti delle visioni del WEF, alimentando timori di una possibile convergenza tra le sue direttive e il modello di Schwab che promette “nulla e felicità”.
Il fondatore del Forum di Davos, Klaus Schwab, ha lanciato l’assurda idea che la proprietà privata e il consumo di carne siano diventati “cose insostenibili”. Questo delirio, considerato da molti come frutto di una mente fuori controllo, sembra già essere adottato dall’Unione Europea (Ue). La prospettiva di limitare la proprietà privata e ridurre il consumo di carne non solo solleva gravi preoccupazioni, ma scatena anche dibattiti infuocati sulle potenziali conseguenze di queste politiche sulle libertà individuali e sulle tradizioni alimentari. In breve, sembra che il Papa stia prendendo un passo verso un abbraccio fatale con un’agenda che potrebbe portare il gregge a rinunciare a tutto, forse persino alla propria autonomia e identità.
La dichiarazione di Klaus Schwab, “Non avrete nulla e sarete felici” è una colossale bugia, un’illusione propagandistica che maschera l’agenda reale. In questa fantasia distopica, il concetto di proprietà diventa obsoleto mentre governi e multinazionali si preparano a diventare i nuovi proprietari. L’idea che la felicità possa scaturire dalla privazione totale è più un inganno retorico che una prospettiva sensata. Mentre Schwab si pavoneggia con la sua retorica idealistica, è evidente che il potere si concentrerà nelle mani di entità sempre più grandi e meno responsabili, relegando i cittadini a un ruolo di sudditanza nei confronti di strutture centralizzate e autoreferenziali. L’immagine di un futuro in cui “non avrete nulla” sembra più un incubo totalitario che un nirvana utopico, con le masse condannate a una servitù perpetua a vantaggio di una ristretta élite di potenti.
l’abominio della desolazione si è seduto nel tempio
il mondo alla rovescia è qui
il male è bene il bene è male
distaccatevi piu’ che potete da questa mmeerrr se ci tenete alla vs anima
la menzogna oramai è al 100% ovunque
il maligno è furbo
e noi poveri idioti
SANTIFICATEVI e ripudiate il mondo che è fetido e putrido
NON UCCIDERE
NON RUBARE
NON DIRE MENZOGNE
DIO ESISTE