La storia dei Zeloti e della loro ribellione contro l’occupazione romana è ben documentata. I Zeloti furono uno dei gruppi ebraici che si opposero all’occupazione romana in Giudea durante il periodo del Secondo Tempio. La loro ribellione rappresenta un esempio storico di un popolo che si è opposto all’occupazione straniera in modo violento.
Gli Zeloti erano un gruppo di ribelli ebrei che operavano durante il periodo del Secondo Tempio a Gerusalemme e dintorni, tra il 66 d.C. e il 73 d.C. Erano noti per la loro lotta contro il dominio romano in Giudea e rappresentavano una delle fazioni radicali del movimento di resistenza ebraico dell’epoca.
Il termine “Zeloti” deriva dalla parola greca “zēlōtai,” che significa “coloro che sono appassionatamente devoti a una causa.” Gli Zeloti erano chiamati così perché erano devoti all’obiettivo dell’indipendenza ebraica e alla resistenza all’occupazione romana.
Le principali caratteristiche degli Zeloti includono:
- Resistenza alla dominazione romana: Gli Zeloti si opponevano vigorosamente al dominio romano in Giudea. Erano disposti a lottare e a usare la violenza per raggiungere i loro obiettivi di indipendenza.
- Violenti attacchi: Gli Zeloti erano coinvolti in rivolte e conflitti con le forze romane. Parteciparono attivamente alla Grande Rivolta Giudaica (66-73 d.C.), un importante conflitto armato contro i Romani.
- Tasse e oppressione: Gli Zeloti si ribellavano anche contro le pesanti tasse imposte dai Romani e l’oppressione politica ed economica subita dagli ebrei.
- Fanatismo religioso: Molti Zeloti erano anche motivati da un fervente zelo religioso e credevano che la liberazione ebraica fosse parte del piano divino.
Durante la Grande Rivolta Giudaica, in cui i Zeloti ebbero un ruolo di rilievo, si combatterono feroci scontri tra i ribelli e le truppe romane. Tuttavia, la rivolta giunse alla sua fine quando i Romani distrussero il Secondo Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C., un evento di cruciale importanza nella storia ebraica.
Gli Zeloti costituiscono un notevole esempio storico di resistenza e lotta per l’indipendenza in un periodo di dominazione straniera. La loro storia è spesso oggetto di studio per comprendere appieno le dinamiche sociali, politiche e religiose dell’epoca.
Nei Vangeli si fa menzione di Simone, conosciuto anche come Simone lo Zelota o Simone il Cananeo, uno dei dodici apostoli di Gesù menzionati nel Nuovo Testamento. Egli è chiamato “Zelota” a causa del suo presunto coinvolgimento nel movimento zelota.
Il termine “Iscariota” è spesso associato all’idea che Giuda Iscariota potesse essere affiliato a un gruppo noto come i “Sicarii.” Questi ultimi furono un gruppo di ribelli ebrei attivi durante il periodo del Secondo Tempio, noti per la loro opposizione all’occupazione romana in Giudea. Il termine “Sicarii” deriva da “sicarius,” che in latino significa “portatore di pugnale” o “assassino,” a causa dell’uso di pugnali nascosti da parte di questi ribelli per attaccare i Romani e i loro sostenitori.
In un passo del Vangelo di Luca, si racconta che mentre Gesù stava dirigendosi verso Gerusalemme con i suoi discepoli, furono respinti da un villaggio samaritano. Quando Giacomo e Giovanni, noti come i figli di Zebedeo, si sentirono offesi da questa situazione, chiesero a Gesù se avrebbe voluto che incendiassero e distruggessero il villaggio, richiamando il gesto compiuto da Elia nell’Antico Testamento. Questo episodio è narrato in Luca 9:51-56.
Nelle Scritture cristiane, ci sono passi che menzionano Gesù che dice ai suoi discepoli di procurarsi spade. Uno di questi passi si trova nel Vangelo di Luca, capitolo 22, versetti 35-38, dove Gesù dice loro: “Egli disse loro: Quando vi ho mandato senza borsa, senza bisaccia e senza sandali, avete forse mancato di qualche cosa? Risposero: Di nulla. E disse loro: Ma ora chi ha una borsa, la prenda; chi ha una bisaccia, lo faccia altrettanto; e chi non ha spada, venda il suo mantello e la compri.” Un chiaro invito ad armarsi, tuttavia, è importante notare che il contesto di questo passo non implica un’appello alla violenza. Quando i discepoli mostrano di avere due spade, Gesù dice loro che è sufficiente (Luca 22:38).
Il messaggio di Gesù era spesso centrato sulla non resistenza al male e sull’amore per il prossimo. Questi passi possono essere interpretati in modi diversi, ma il messaggio principale di Gesù era quello della pace, dell’amore e della compassione.
Nel contesto dell’arresto di Gesù nel Getsemani, come narrato nei Vangeli. Un discepolo di Gesù, tradizionalmente identificato come Pietro, sguainò la spada e tagliò l’orecchio di uno dei servi del sommo sacerdote quando le autorità erano venute ad arrestare Gesù. Anche questo episodio mostra che uno dei discepoli era armato di spada e la usò in difesa di Gesù, Gesù stesso intervenne immediatamente, rimproverò l’uso della violenza e guarì l’orecchio dell’uomo ferito.
Anche Barabba era probabilmente uno Zelota, che fu rilasciato da Ponzio Pilato, il quale a sua volta condannò Gesù alla crocifissione.
Dal punto di vista romano, gli Zeloti erano considerati terroristi, una fazione radicale e violenta che minacciava l’ordine e il controllo dell’Impero romano in Giudea. La loro attività includeva attacchi contro le forze romane e i loro collaboratori e potevano compiere azioni di guerriglia, sabotaggio e attentati.