L’ivermectina ha dimostrato diversi meccanismi d’azione che potenzialmente proteggono dall’infezione da coronavirus 2019 (COVID-19) e dalle comorbidità correlate a COVID-19.
Sulla base degli studi che suggeriscono l’efficacia nella profilassi combinata con il noto profilo di sicurezza dell’ivermectina, a Itajaí, una città meridionale del Brasile, nello stato di Santa Catarina, è stato implementato un programma di prevenzione a livello cittadino che utilizza l’ivermectina per COVID-19.
L’obiettivo di questo studio era di valutare l’impatto dell’uso regolare di ivermectina sui successivi tassi di infezione e mortalità da COVID-19.
Materiali e metodi:
Abbiamo analizzato i dati di uno studio prospettico osservazionale del programma cittadino di prevenzione del COVID-19 con ivermectina, condotto tra luglio 2020 e dicembre 2020 a Itajaí, in Brasile. La progettazione dello studio, l’approvazione del comitato di revisione istituzionale e l’analisi dei dati del registro si sono verificati dopo il completamento del programma.
Il programma consisteva nell’invitare l’intera popolazione di Itajaí a una visita medica per iscriversi al programma e per compilare informazioni di base, personali, demografiche e mediche. In assenza di controindicazioni, l’ivermectina è stata proposta come trattamento opzionale da assumere per due giorni consecutivi ogni 15 giorni alla dose di 0,2 mg/kg/die.
Nei casi in cui un cittadino partecipante di Itajaí si ammalasse di COVID-19, gli è stato raccomandato di non usare ivermectina o qualsiasi altro farmaco nel trattamento ambulatoriale precoce. Gli esiti clinici di infezione, ricovero e morte sono stati riportati automaticamente e inseriti nel registro in tempo reale.
L’analisi dello studio consisteva nel confrontare gli utilizzatori di ivermectina con i non utilizzatori utilizzando coorti di pazienti infetti con punteggio di propensione abbinato per età, sesso e comorbidità. I tassi di infezione e mortalità da COVID-19 sono stati analizzati con e senza l’uso della corrispondenza del punteggio di propensione (PSM).
Risultati:
Dei 223.128 cittadini di Itajaí presi in considerazione per lo studio, un totale di 159.561 soggetti sono stati inclusi nell’analisi: 113.845 (71,3%) consumatori regolari di ivermectina e 45.716 (23,3%) non utilizzatori.
Sono state confrontate due coorti di 3.034 soggetti affetti da infezione da COVID-19. L’uso regolare di ivermectina ha portato a una riduzione del 70% della mortalità per COVID-19.
C’è stata una riduzione del 67% del tasso di ospedalizzazione
Conclusione:
in questo ampio studio sulla PSM, l’uso regolare di ivermectina come agente profilattico è stato associato a tassi di infezione, ospedalizzazione e mortalità significativamente ridotti.
References
- Ivermectin and its target molecules: shared and unique modulation mechanisms of ion channels and receptors by ivermectin. Chen IS, Kubo Y. J Physiol. 2018;596:1833–1845. – PMC – PubMed
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pardon vite possibili…..
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possibili. Non è il nostro caso ………….