Uno stretto alleato del presidente Vladimir Putin ha avvertito giovedì i governi occidentali che, se avessero dato il via libera all’Ucraina per usare armi occidentali a lungo raggio per colpire obiettivi nel profondo della Russia, si sarebbe scatenata una guerra nucleare.
Vyacheslav Volodin, presidente della camera bassa del parlamento e membro del Consiglio di sicurezza di Putin, ha risposto a una votazione del Parlamento europeo che esortava i paesi dell’UE a dare tale approvazione a Kiev.
“Ciò che chiede il Parlamento europeo porta a una guerra mondiale con l’uso di armi nucleari”, ha scritto Volodin su Telegram.
Il suo messaggio era intitolato “Per coloro che non l’hanno capito la prima volta”, un evidente riferimento all’avvertimento lanciato da Putin la scorsa settimana, secondo cui l’Occidente avrebbe combattuto direttamente la Russia se avesse permesso all’Ucraina di lanciare missili a lungo raggio sul territorio russo.
La guerra in Ucraina ha innescato il più grande scontro tra Russia e Occidente dai tempi della crisi missilistica cubana del 1962, considerata il momento in cui le due superpotenze della Guerra Fredda furono più vicine a una guerra nucleare intenzionale.
Il capo uscente della NATO, Jens Stoltenberg, ha detto al Times questa settimana che il leader del Cremlino aveva dichiarato “molte linee rosse” in precedenza, ma non aveva intensificato il conflitto con l’Occidente quando le aveva oltrepassate. Il portavoce di Putin ha detto che il suo commento era pericoloso e provocatorio.
In una risoluzione non vincolante adottata giovedì, il Parlamento europeo ha chiesto ai paesi dell’UE di “revocare immediatamente le restrizioni all’uso di sistemi d’arma occidentali consegnati all’Ucraina contro legittimi obiettivi militari sul territorio russo”.
Volodin ha scritto: “Se dovesse succedere qualcosa del genere, la Russia darà una risposta dura usando armi più potenti. Nessuno dovrebbe farsi illusioni su questo”. Ha detto che a Mosca sembrava che l’Occidente avesse dimenticato i grandi sacrifici fatti dall’Unione Sovietica nella Seconda guerra mondiale.
Ha affermato che gli europei dovrebbero capire che al missile balistico intercontinentale russo RS-28 Sarmat, noto in Occidente come Satan II, basterebbero solo 3 minuti e 20 secondi per colpire Strasburgo, sede del Parlamento europeo.