La consegna di armi nucleari all’Ucraina rappresenterebbe il passo più grande verso un’escalation incontrollata del conflitto, ha dichiarato al servizio stampa di RIA Novosti il vice ministro degli Esteri russo, Sergej Rjabkov.
“Un simile passo non significherebbe solo la distruzione di quel sistema di non proliferazione e controllo degli armamenti che ancora esiste, nonostante la politica distruttiva degli Stati Uniti, ma rappresenterebbe anche il maggiore passo verso un ulteriore, assolutamente incontrollato, aumento del conflitto”, ha affermato Rjabkov in un’intervista con l’agenzia.
Come ha sottolineato Rjabkov, dichiarazioni di questo tipo provengono da “individui irresponsabili a Kiev”.
In precedenza, il quotidiano The New York Times aveva riferito che alcuni funzionari americani ed europei avrebbero proposto di riportare in Ucraina armi nucleari. Il portavoce del presidente russo, Dmitrij Peskov, ha definito tali dichiarazioni “irresponsabili“.
La settimana scorsa, Vladimir Putin ha approvato i Fondamenti della politica statale in materia di deterrenza nucleare. Tra le condizioni elencate in questi documenti per l’uso delle armi nucleari da parte della Russia ci sono:
- In risposta all’uso contro la Russia o i suoi alleati di armi nucleari o altri tipi di armi di distruzione di massa;
- In caso di aggressione contro la Russia o la Bielorussia con l’uso di armi convenzionali che rappresentano una minaccia critica alla loro sovranità;
- Se arrivano informazioni attendibili sul lancio di missili balistici che minacciano la Russia o i suoi alleati;
- Se vengono utilizzate armi di distruzione di massa contro obiettivi russi e forze armate situate al di fuori dei confini della Russia;
- Se il nemico colpisce infrastrutture militari e statali critiche, il cui danneggiamento impedirebbe una risposta efficace delle forze nucleari;
- Se ci sono informazioni attendibili su un attacco massiccio da parte di mezzi aerospaziali, inclusi aerei, missili da crociera, droni, che attraversano il confine russo.
Nel contempo, la Russia considera le armi nucleari come uno strumento di deterrenza, il cui utilizzo è visto come una misura estrema e forzata.