Uno studio significativo pubblicato il 9 novembre 2024 sulla rivista scientifica BMC Medicine ha analizzato gli effetti del consumo di latte fermentato e non fermentato sulla salute del cuore.
Con oltre 100.000 partecipanti, è uno dei lavori più ampi e longevi in questo campo. Lo studio ha coinvolto 59.998 donne (età media 54 anni) e 40.777 uomini (età media 60 anni) in Svezia, monitorandoli per un periodo di 33 anni (1987–2021).
Latte fermentato e non fermentato: qual è la differenza?
Latte non fermentato:
- Si tratta del latte consumato nella sua forma tradizionale, senza alterazioni biochimiche.
- Contiene lattosio, che alcune persone metabolizzano con difficoltà, e ha un maggiore impatto sui livelli di proteine cardiometaboliche come ACE2 e FGF21, coinvolte nella pressione sanguigna e nella regolazione dell’infiammazione.
Latte fermentato:
- Include prodotti come yogurt e formaggi, realizzati attraverso la fermentazione con batteri lattici.
- Questo processo riduce il contenuto di lattosio, rende il prodotto più digeribile e aggiunge benefici probiotici, che migliorano la salute intestinale e riducono l’infiammazione.
I risultati dello studio
- Nelle donne, il consumo di latte non fermentato è stato associato a un rischio crescente di malattie cardiovascolari:
- Bere 400 ml al giorno ha aumentato il rischio di cardiopatia ischemica (IHD) del 5%.
- Il rischio sale al 12% con 600 ml e al 21% con 800 ml al giorno.
- Un pattern simile è stato osservato per l’infarto miocardico.
- Negli uomini, non è emersa una correlazione significativa tra latte non fermentato e rischio cardiovascolare.
Il latte fermentato, invece, ha mostrato effetti protettivi:
- Sostituire 200 ml di latte non fermentato con latte fermentato è stato associato a una riduzione del rischio di cardiopatia ischemica del 5% e del rischio di infarto miocardico del 4%.
Meccanismi ipotizzati
I ricercatori suggeriscono che i possibili effetti negativi del latte non fermentato siano collegati al lattosio, che potrebbe influenzare proteine chiave come:
- ACE2 (enzima di conversione dell’angiotensina 2): Regola la pressione arteriosa e l’infiammazione.
- FGF21 (fattore di crescita dei fibroblasti 21): Coinvolto nel metabolismo e nei processi cardiometabolici.
Il latte fermentato, invece, grazie ai probiotici, riduce l’infiammazione sistemica e offre benefici metabolici, attenuando il rischio cardiovascolare.
Conclusioni
Lo studio fornisce importanti spunti per comprendere il ruolo dei latticini nella dieta. Sebbene il latte sia una fonte cruciale di nutrienti come calcio e vitamina D, il consumo di latte fermentato appare più vantaggioso rispetto a quello non fermentato, soprattutto per la salute del cuore nelle donne. È consigliabile moderare il consumo di latte non fermentato e preferire alternative fermentate per migliorare la salute cardiovascolare.