Nel pomeriggio sono andate in scena anche a Reggio Calabria le proteste contro il Green Pass. Poca la partecipazione dei cittadini all’evento, al quale ha preso parte il parlamentare Bianca Laura Granato. Il senatore ha raccolto la testimonianza di un presente, che ha raccontato la tragica morte di uno zio vaccinato con Pfizer nel mese di giugno.
“Non era convinto di volerlo fare, soffriva di problemi di coagulazione – racconta il nipote – . Per non perdere il lavoro e ascoltando il medico di base che lo aveva tranquillizzato aveva deciso di sottoporsi al vaccino. Circa tre giorni dopo l’inoculazione il suo corpo ha iniziato a riempirsi di macchie, ha accusato una trombosi venosa molto evidente fin quando non è morto. Per i medici non esiste correlazione, non è stata fatta alcuna autopsia e né segnalazione”.
Lo sfortunato uomo racconta che stessa sorte è toccata anche al suocero:
“dopo la seconda dose ha iniziato ad aver formicolio alle braccia e alle gambe, fino anche lui a riempirsi di grandi macchie sul corpo. E’ morto dopo qualche giorno. Quindi, basta dare una falsa narrazione, molta gente sta male dopo aver ricevuto il vaccino”.
Il cittadino fa infine un appello ai medici: “voi dovete curare i vostri pazienti, non ucciderli, avete fatto il Giuramento di Ippocrate”.