Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha annunciato una svolta drastica nei rapporti tra Turchia e Israele, dichiarando la completa cessazione degli scambi commerciali tra i due paesi.
“Abbiamo completamente interrotto il commercio con Israele. I nostri porti sono chiusi alle navi israeliane e non permettiamo alle navi turche di attraccare nei porti israeliani. Nessun altro paese ha tagliato i legami commerciali con Israele come abbiamo fatto noi”, ha affermato Fidan in una dichiarazione pubblica.

Fidan ha anche annunciato che la Turchia sta impedendo l’accesso ai propri porti a navi cargo che trasportano armi e munizioni destinate a Israele. Inoltre, Israele non potrà più utilizzare lo spazio aereo turco per voli ufficiali, militari o privati.
Secondo fonti turche citate da Middle East Eye, questa politica è in vigore già dalla fine del 2023, ma l’annuncio formale ha sorpreso anche molti esponenti della politica ad Ankara. Una fonte anonima ha chiarito che i voli commerciali internazionali diretti in Israele continueranno a poter sorvolare lo spazio aereo turco, smentendo notizie diffuse da alcuni media israeliani e turchi.
Un altro funzionario ha ricordato come la Turchia avesse già negato il sorvolo al volo presidenziale di Isaac Herzog diretto in Azerbaigian nel novembre 2023.
“Stiamo rifiutando sistematicamente le richieste di volo ufficiali da parte di Israele da tempo”, ha dichiarato.
Fidan ha motivato queste misure come risposta alle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, alle provocazioni presso la Moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, e alla violenza dei coloni israeliani in Cisgiordania.
“Le nostre azioni sono una risposta diretta all’aggressione israeliana nei confronti dei palestinesi. Non possiamo restare in silenzio di fronte a ciò che sta accadendo a Gaza e nei territori occupati”, ha detto il ministro.
Durante un recente vertice dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OIC) a Riad, Fidan ha lanciato un appello ai paesi musulmani per sostenere il riconoscimento della Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite e per sospendere la partecipazione di Israele ai lavori dell’Assemblea Generale dell’ONU.
“Dobbiamo unire gli sforzi per mantenere e rafforzare il sostegno alla Palestina. È tempo di lanciare una vera iniziativa internazionale per isolarla diplomaticamente”, ha dichiarato.
Un’escalation delle sanzioni
Queste nuove misure si inseriscono in un quadro più ampio di deterioramento delle relazioni tra Ankara e Tel Aviv. Il mese scorso, la Turchia aveva già annunciato sei sanzioni contro Israele, in linea con le decisioni prese durante la Conferenza d’Emergenza sulla Palestina a Bogotà, promossa dal gruppo dell’Aia.
Le relazioni turco-israeliane si sono incrinate gravemente a partire dal 2024, quando Ankara ha deciso di sostenere formalmente la causa del Sudafrica presso la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), accusando Israele di genocidio contro la popolazione palestinese.
