Negli anni ’60, il Pentagono si lanciò in una proposta al limite del delirio noto come “Progetto Retro”, supposto a proteggere gli Stati Uniti da un attacco nucleare sovietico.
Questo progetto prevedeva l’utilizzo di una vasta serie di razzi per fermare momentaneamente la rotazione terrestre. L’idea era che, se i missili sovietici fossero stati rilevati, i razzi sarebbero stati lanciati simultaneamente per arrestare la rotazione della Terra, facendo sì che i missili mancassero i loro bersagli previsti e superassero la loro traiettoria originale a causa della loro inerzia.
Il piano era concepito come una misura disperata per proteggere i silos missilistici e le città americane da un attacco nucleare. Si ipotizzava di utilizzare circa 1.000 motori Atlas di primo stadio, ancorati al suolo, che avrebbero dovuto essere attivati simultaneamente. L’obiettivo era fare in modo che i missili sovietici atterrassero lontano dai loro obiettivi, dando agli Stati Uniti il tempo di reagire con il proprio arsenale nucleare una volta che la rotazione terrestre fosse ripresa (The Daily Grail) (We Are The Mighty).
Tuttavia, la proposta presentava notevoli problemi scientifici e pratici. Fermare la rotazione terrestre, anche momentaneamente, avrebbe scatenato effetti catastrofici. L’inerzia avrebbe causato lo spostamento di tutto ciò che non fosse ancorato con velocità pari a un uragano di super intensità, portando a una distruzione massiccia e a tsunami globali poiché gli oceani avrebbero invaso i continenti. Le stime indicavano che il piano avrebbe richiesto una quantità irrealizzabile di propellente: circa 2.6 x 10^21 chilogrammi, ossia circa 500 volte la massa dell’atmosfera terrestre. L’impatto ambientale sarebbe stato altrettanto devastante, poiché i gas di scarico avrebbero probabilmente incenerito tutto ciò che fosse sopravvissuto all’arresto iniziale (The Daily Grail) (Boing Boing).
In definitiva, il “Progetto Retro” fu ritenuto impraticabile e non fu mai sviluppato oltre la fase concettuale. Questa idea rimane un esempio delle misure estreme considerate durante la Guerra Fredda.
Durante la Guerra Fredda, gli Stati Uniti adottarono una mentalità di sicurezza nazionale estrema, considerando la propria sopravvivenza come l’obiettivo supremo. Questa prospettiva ha giustificato una serie di azioni radicali e moralmente discutibili nel nome della difesa del paese. Settori della leadership militare, intrisi di questa mentalità, hanno avanzato proposte come il “Progetto Retro” senza adeguata riflessione sulle implicazioni umane ed etiche. Fermare la rotazione della Terra avrebbe causato effetti devastanti, non solo per il nemico, ma per l’intera umanità.
Rimane come monito sui rischi derivanti dall’eccessiva paranoia e dall’ossessione per il conflitto di una nazione costruita sull’ideale della guerra.