La pagina Instagram “Jet dei ricchi” calcola l’impatto dei voli privati sull’ambiente: “In un anno quelli di Elkann producono gli stessi gas serra emessi in un anno da 837 persone per l’insieme dei loro trasporti”. I promotori a Today: “Ci piacerebbe costruire un dialogo con la politica che parta dai risultati del nostro lavoro”
Mentre gli aeroporti sono nel caos tra scioperi, ritardi e cancellazioni ci sono viaggiatori che non conoscono disagi: sono quelli che salgono sugli aerei privati.
Ogni giorno negli scali di tutto il mondo, inclusi quelli italiani grandi e piccoli, decollano e atterrano decine di voli di questo tipo.
Il lusso di pochi però ha un costo che ricade su tutti noi: il danno ambientale, l’inquinamento. Ogni volta che un aereo privato si alza in volo per un’ora emette circa 2 tonnellate di anidride carbonica (Co2). Gli bastano quindi solo quattro ore per superare la quantità di gas serra che una persona che vive in Europa produce in media durante un intero anno. A fare i conti da poco c’è la pagina Instagram @jetdeiricchi, nata per documentare l’impatto dei voli privati sull’ambiente.
“Dietro ‘jet dei ricchi’ ci sono persone con storie professionali e politiche diverse, impegni su temi sociali, ambientali e territoriali talvolta lontani tra loro. Indipendentemente dal nostro passato – dicono i responsabili della pagina a Today, ribadendo di non volere svelare le loro identità -. Condividiamo l’idea che anima questa pagina: fare informazione e attivismo. Farlo con dati pubblici e calcoli riproducibili da chiunque, portare nel dibattito pubblico un tema non affrontato – quello dell’aviazione privata di lusso – che è un’occasione per raccontare le disuguaglianze del nostro Paese, sia sul piano socioeconomico sia su un piano climatico e ambientale, poiché questi due ambiti sono indissolubili”.
“Ci siamo ispirati – aggiungono i promotori – a progetti già realizzati in altri paesi, come ‘L’avion de Bernard’ in Francia che calcola l’impatto ambientale del jet privato di Bernard Arnault, direttore generale di Louis Vuitton e terzo uomo più ricco del mondo ed Elonmuskjet che segue l’aereo privato di Elon Musk, Ceo di Tesla e SpaceX.
Lavorando sui dati ci siamo resi conto che l’impatto ambientale dei jet privati di alcuni degli uomini più ricchi d’Italia è molto alto e che i risultati sono difficili da capire e comunicare per chi non si occupa professionalmente di clima e ambiente. Per questo cerchiamo di dare alla pagina un taglio pedagogico, che permetta alla lettrice e al lettore di comprendere le dimensioni e le proporzioni delle disuguaglianze climatiche che intercorrono tra una persona normale e un miliardario”.
L’inquinamento dei taxi del cielo
Gli analisti fanno riferimento al tracker OpenSkyNetwork, che utilizza la tecnologia di tracciamento ADS-B per seguire gli spostamenti di tutti i velivoli del mondo”. Le emissioni di C02 dei velivoli vengono calcolate in base a:
- il tempo di volo di ogni viaggio;
- il consumo medio di carburante del velivolo (comunicato dai costruttori o da siti specializzati in aviazione privata);
- il fattore di emissione del carburante, ovvero il cherosene per l’aviazione, pari a 3,06 kgCO2/litro. Questo dato è fornito dall’Agenzia Francese per la transazione Ecologica (ADEME).
Chi usa i voli privati
Il volo privato è una soluzione certamente esclusiva, eppure è più diffusa di quanto si pensi. E’ usata da imprenditori, uomini d’affari, ma sempre più spesso anche da personaggi del mondo dello spettacolo. Non è raro imbattersi in foto di influencer, presentatori, sportivi, attori che si spostano con aerei tutti per loro. Non è indispensabile possederne uno, ci sono decine di società di noleggio raggiungibili da tutti. Il costo è molto variabile e influenzato da diversi fattori: la tipologia di aereo prescelto, il numero di passeggeri a bordo, la distanza da percorrere, l’equipaggio, le tasse aeroportuali. Si parte da poche migliaia di euro fino a cifre ben più elevate.
Quello dei voli privati è un mercato che non conosce crisi, che neppure la pandemia ha piegato. Nel 2021 Sea Milano Prime ha registrato un incremento di oltre il 35% dei viaggi in jet privato rispetto al 2019.
Jet dei ricchi snocciola un po’ di numeri. Il luglio il jet di Diego Della Valle ha viaggiato da Roma a Firenze, poi Ancona, Parigi, Livorno e poi di nuovo Ancona. Il tutto in meno di 15 ore. “Cinque viaggi da poche decine di minuti, ciascuno con un impatto ambientale enorme. In totale, il 21 luglio 2022 Iadvd ha emesso nell’atmosfera 16.3 tonnellate di CO2”. Non un caso isolato. Lo stesso mezzo il 18 luglio secondo il monitoraggio il jet di Diego Della Valle ha fatto un piccolo viaggio andata e ritorno tra Ancona – l’aeroporto più vicino alla sede di Tods – e Milano. Una “gita” in grado di emettere nell’atmosfera 4,7 tonnellate di CO2.
E ancora: “Il jet targato I-Advd, utilizzato principalmente da Diego Della Valle, suo fratello Andrea e dal loro entourage, é un capolavoro di tecnologia che farebbe impazzire anche i più accaniti amanti dei treni regionali veloci. Si tratta di un Gulfstream G550, gioiellino dell’omonima casa americana, equipaggiato con due turbine Rolls Royce e in grado di coprire fino a 6750 miglia nautiche (12 000 km) con un pieno, ospitando 17 passeggeri oltre alla crew. Brucia 22 litri di kerosene al minuto, il che significa che sono sufficienti 41 minuti di volo (il tempo di un tragitto tra Milano e Roma) per emettere nell’atmosfera la stessa quantità di CO2 che una persona normale emette in un interno anno per tutti i suoi trasporti”.
In una serie di post si tracciano invece le conseguenze degli spostamenti dei mezzi di John Elkann “Abbiamo calcolato – si legge – l’impatto ambientale di tutti i voli realizzati dai jet 9H-FCA e 9H-FCB di John Philip Jacob Elkann. tra il 1 luglio 2021 e oggi, 27 giugno 2022. I risultati sono impressionanti, cosi tanto che facciamo quasi fatica a concepire quante siano veramente 2386 tonnellate di CO2. Corrispondono a tutti i gas serra emessi in un anno da 837 persone per l’insieme dei loro trasporti (aereo, treno, macchina). E di 4970 persone se considerassimo solo l’impatto ambientale del trasporto aereo”.
“Queste cifre (risultate da calcoli riproducibili da tutti) raccontano – aggiungono – la disuguaglianza climatica che esiste nel nostro Paese tra i miliardari e le persone normali.
Quanto al rischio di innescare una sorta di “guerra di classe”, i promotori della pagina sono chiari: “Abbiamo fatto una scelta diversa rispetto a quella di altre pagine che in altri Paesi fanno lo stesso lavoro. Abbiamo scelto di concentrarci su diverse persone tra le più ricche d’Italia, non solo su una persona – come è il caso per le pagine che seguono Elon Musk o Bernard Arnault – proprio perché non ci interessa prendercela con una persona in particolare ma abbiamo l’ambizione di occuparci di tutti coloro che – in Italia – utilizzano quasi quotidianamente un jet privato”.
L’Europa dei ricchi a spese di tutti
Quello dei jet privati non è un fenomeno solo italiano. E’ bene dirlo. Secondo un rapporto della ong francese Transports et Environnement (T&E), “le emissioni di CO2 dei jet privati in Europa sono aumentate di quasi un terzo (31%) tra il 2005 e il 2019, più che più velocemente delle emissioni dell’aviazione commerciale”. Secondo le conclusioni del rapporto, “un volo privato di quattro ore genera tante emissioni quante una persona media in un anno. Tuttavia, che i proprietari di jet privati, che hanno una fortuna media di 1,3 miliardi di euro, potrebbero essere parte della soluzione finanziando lo sviluppo di tecnologie più verdi, in grado di accelerare l’innovazione e la decarbonizzazione nel settore aereo. Il rapporto evidenzia la dipendenza dai jet privati lo scorso anno nonostante la pandemia. Ad agosto 2020, quando la maggior parte degli europei era ancora a terra e i voli commerciali erano in calo del 60% rispetto all’anno precedente, il traffico di jet privati era tornato ai livelli pre-crisi. Un operatore ha persino registrato un aumento dell’11,3% delle vendite di voli privati solo nel luglio 2020”.
Secondo lo studio, la tratta tra lo scalo di Roma Ciampino e l’aeroporto milanese di Linate è la settima più trafficata d’Europa dai mini-aerei.
“Volare su un jet privato è probabilmente la cosa peggiore da fare per l’ambiente. Eppure, i grandi inquinatori ultra-ricchi continuano a volare come se la crisi climatica non esistesse”, aveva spiegato nel report Andrew Murphy, responsabile Aviazione di T&E.
“Jet dei ricchi segue gli aerei, non i loro passeggeri. Non ci interessa sapere dove si trova una persona in un dato momento, ma far passare il messaggio che questi spostamenti privilegiati ed esclusivi vanificano lo sforzo di migliaia di persone che agiscono quotidianamente per adattare i loro comportamenti a un modo di vivere più responsabile e rispettoso dell’ambiente”, dicono ancora gli artefici della pagina.
“Per rispettare gli accordi di Parigi,- ricordano – ciascuno di noi dovrebbe emettere 2 tonnellate di CO2 all’anno per tutto quello che fa e consuma, oggi la media europea è attorno alle 10 tonnellate. Se vogliamo salvare le generazioni future dalla crisi climatica, è fondamentale agire adesso per cambiare radicalmente il nostro modo di vivere, mangiare, spostarci, consumare. Tuttavia, jet dei ricchi mostra che tutti questi sforzi sono vani se non si interviene immediatamente sul modo di vivere dell’1% più ricco del pianeta (e – a scala più ridotta – dell’italia). Questo significa dotarsi degli strumenti fiscali e politici necessari a limitare radicalmente la possibilità che queste persone hanno emettere quantità sproporzionate di CO2. Noi abbiamo scelto indagare sui loro jet privati, ma ci sono molti altri modi per raccontare queste disuguaglianze. Tutti noi abbiamo una responsabilità, ma la condizione necessaria è che la collettività si doti degli strumenti per limitare radicalmente l’impatto ambientale dell’1%, se abbiamo a cuore la vita delle generazioni che verranno”.
Per non parlare poi di tutte le altre agevolazioni sui controlli doganali…
Come diceva il Marchese del Grillo: “Perché io sono io e voi non siete un cazzo”.
(è il mondo parallelo dell’élite)