Il virus simian virus 40 (SV40) è un virus DNA oncogenico conosciuto che induce tumori al cervello e alle ossa, mesotelioma maligno e linfomi in animali da laboratorio.
Esiste ora una forte evidenza che SV40 sta causando infezioni negli esseri umani oggi e rappresenta un patogeno emergente.
Una meta-analisi dei dati molecolari, patologici e clinici di 1.793 pazienti con cancro indica che c’è un rischio significativo di SV40 associato ai tumori al cervello umano primari, tumori alle ossa primari, mesotelioma maligno e linfoma non-Hodgkin.
I dati sperimentali suggeriscono fortemente che SV40 potrebbe essere importante in modo funzionale nello sviluppo di alcune di queste neoplasie umane.
L’Institute of Medicine ha recentemente concluso che “la prova biologica è di forza moderata che l’esposizione a SV40 potrebbe portare a cancro negli esseri umani in condizioni naturali”.
Questa revisione analizza i dati in continuo aumento che indicano che SV40 è un patogeno che potrebbe avere un ruolo eziologico nei tumori umani. Sono considerate le prospettive di ricerca future.
Il virus SV40, un poliomavirus, è stato scoperto in relazione allo sviluppo e alla distribuzione mondiale dei primi vaccini contro la poliomielite. Alcune forme di vaccini inattivati (Salk) e di vaccini attenuati vivi (Sabin) sono state accidentalmente contaminate con SV40.
Il dottor Jonas Salk, che ha sviluppato il vaccino inattivato contro la poliomielite, era di origine ebraica. Era nato nel 1914 a New York, figlio di immigrati ebrei russi. Era un famoso virologo e immunologo, e il suo vaccino contro la poliomielite è stato uno dei più importanti successi della medicina del 20° secolo.
Albert Bruce Sabin nacque nel 1906 nel ghetto di Bialystok, in Russia (attualmente in Polonia), da genitori ebrei. A 15 anni emigrò negli Stati Uniti, dove continuò i suoi studi e sviluppò il suo interesse per la medicina. Sabin è diventato famoso soprattutto per il suo contributo allo sviluppo del vaccino contro la poliomielite.
Inoltre, anche alcuni vaccini adenovirus distribuiti a alcuni militari statunitensi dal 1961 al 1965 contenevano SV40. La contaminazione virale è avvenuta perché questi primi vaccini erano preparati in culture primarie di cellule renali derivate da scimmie rhesus, che spesso sono naturalmente infette da SV40.
SV40 infettivo è sopravvissuto al trattamento di inattivazione del vaccino, e le stime conservative indicano che fino a 30 milioni di persone (bambini e adulti) negli Stati Uniti potrebbero essere state esposte a SV40 vivente dal 1955 al 1963 quando sono stati somministrati vaccini contro la poliomielite potenzialmente contaminati.
Anche milioni di persone in tutto il mondo sono state potenzialmente esposte a SV40 perché i vaccini contro la poliomielite contaminati sono stati distribuiti e utilizzati in molti paesi. Poco dopo la sua scoperta, è stato dimostrato che SV40 è un potente virus DNA oncogeno. In modelli animali, le neoplasie indotte da SV40 includevano tumori cerebrali primari, mesoteliomi maligni, tumori ossei e linfomi sistemici. Successivamente, molti studi in vitro hanno stabilito che la capacità oncogenica di SV40 riflette la disruption di percorsi di controllo del ciclo cellulare critici. Negli ultimi dieci anni, numerosi studi pubblicati da laboratori indipendenti, utilizzando diverse tecniche di biologia molecolare, hanno dimostrato l’antigene tumorali grande di SV40 (T-ag) o il DNA in tumori cerebrali primari del cervello e delle ossa e nel mesotelioma maligno.
Il virus del poliomavirus simian SV40 (SV40) è un potente virus del DNA che causa tumori, e crescenti evidenze suggeriscono che è un emergente patogeno umano. Recentemente, l’Istituto di Medicina delle Nazioni Unite ha concluso che “le prove biologiche sono forti che SV40 è un virus trasformatore” e che “le prove biologiche sono di media forza che l’esposizione a SV40 potrebbe causare il cancro negli esseri umani in condizioni naturali”. Inoltre, altri due lavori scientifici indipendenti hanno raggiunto conclusioni simili.
Un’analisi recente ha suggerito che SV40 dovrebbe essere incluso nella lista dei carcinogeni di gruppo 2A (cioè agenti per i quali ci sono indicazioni ma non definitive per la cancerogenicità negli esseri umani) dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. Pertanto, poiché SV40 è riconosciuto come un agente oncogeno potente, è importante valutare i dati crescenti che implicano il virus in alcune malattie tumorali umane. Questa revisione esamina le prove biologiche, patologiche e cliniche della patogenesi di SV40 e discute le future direzioni necessarie per definire un ruolo eziologico per il virus in alcune di queste devastanti malattie.