LASTAMPA 19/05/1953 – numero 118 pagina 3
Il giorno primo di maggio alcune logge massoniche della Germania del sud hanno evocato la strana figura di Adamo Weishaupt, fondatore 177 anni or sono dell’Ordine degli ” Illuminati ” di Baviera.
Era quella una potentissima setta segreta che, a un dato momento, riuscì a minare gran numero di troni in Europa, e a segnare con la sua impronta quasi tutti i movimenti rivoluzionari degli anni che seguirono.
ORGOGLIOSA META
Nel 1770 Adamo Weishaupt aveva vent’anni. Era un giovane pallido e austero che insegnava diritto canonico all’Università di Ingolstadt. Antico allievo dei gesuiti nutriva per i professori della sua gioventù un odio smisurato. E se Iddio gli elargì una vastissima intelligenza, Satana parve mettergli in cuore una grande ambizione: Adamo Weishaupt sognava di sovvertire la struttura del mondo.
Per raggiungere questa orgogliosa meta studiò con estrema facilità e con passione i libri della scienza occulta del secolo XVII, servendosi poi di tutte quelle cognizioni per tentar di realizzare i suoi progetti. I quali si potevano riassumere in queste parole: rovesciare le monarchie e sostituir loro repubbliche egualitarie aventi per unico scopo il bene del popoli. Questo il tema della sua propaganda.
Il primo maggio Adamo Weishaupt muove le prime pedine: egli confida ad alcuni amici, fedeli e sicuri, che un grande “Addetto” membro di un misterioso areopago di Scozia, è arrivato a Ingolstadt per “illuminarlo” ovverosia per metterlo a parte dei misteri e dei segreti della “Conoscenza Tradizionale” affinché egli possa farsi promulgatore di quelle idee che avrebbero come fine di mutare l’aspetto del mondo.
Gli amici e ammiratori di Adamo Weishaupt accolgono la grande notizia senza alcuna meraviglia, anzi decidono di seguirlo nel cammino che egli si ripromette di percorrere. E l’Ordine degli “Illuminati” viene cosi creato.
Weishaupt ne è il capo supremo. I suoi subalterni saranno investiti del titolo di “maghi”, “reggenti”, e “sacerdoti”; gli affiliati (o meglio i fedeli) dovranno perfezionarsi attraverso nove stadii, il primo chiamato “preparatorio”, l’ultimo “illuminatila minor“. Quindi a questo punto i più degni potranno aspirare ad essere ammessi nella categoria degli spiriti superiori, categoria che a sua volta comprende altri cinque gradini: allievo, compagno, maestro, illuminata major, illuminatus dirigens.
Tutto è minuziosamente previsto. Ogni grado o classe ha la sua parola d’ordine, le sue insegne simboliche ed i suoi riti d’iniziazione, ove non mancano i giuramenti e neppure tutti gli accessori necessari ad una messa in scena destinata a colpire l’immaginazione dei fedeli della setta: candelabri, maschere, mantelli neri, cordoni, grembiuli, spade ecc. Se il neofita poi è una donna, durante la cerimonia dell’investitura la spada verrà sostituita da un nerboruto scudiscio.
IL GIURAMENTO
Superfluo dire che la parte coreografica delle funzioni, Weishaupt la prese a prestito dalla Massoneria. Ed alla Massoneria fece ancora appello per trovare nuovi proseliti fra i quali vi saranno autentici monarchi come Ernesto II di Gotha E Carlo Augusto di Weimar. Così la schiera degli « Illuminati » si arricchirà di menti aperte, di spiriti sensibili alla magia dei riti e alla suggestione dei simboli.
In pochi mesi gli “Illuminati” paiono moltiplicarsi, a poco a poco numerosissime logge si aprono in tutta la Baviera, ne raggiungono le frontiere e sciamano attraverso l’Europa diffondendo ovunque il credo di Weishaupt, che consiste nel predicare in un primo tempo la “virtù attiva”, la saggezza e l’amore per la libertà.
Quando il postulante avrà raggiunto un grado di sufficiente perfezione dovrà partecipare ad un “festino d’amore” nel corso del quale gli verrà confidato che, Gesù di Nazareth è stato il primo grande maestro dell’Ordine. Saputo questo egli non sentirà mai più, parlare di Gesù, ma gli verranno finalmente rivelati i veri dogmi che costituiscono la base dell’ “Illuminismo”; l’annientamento dei principi temporali e dei sacerdoti l’annientamento dello spirito di patriottismo che dovrà cedere il passo al cosmopolitismo la formazione di un unico blocco di uomini uguali e liberi appartenenti a tutte le razze e a tutti i paesi, che dovranno obbedire alle sole leggi dell’ “Ordine”.
Si può comprendere come tale dottrina potesse allarmare i monarchi dell’epoca. Conscio di questo pericolo Weishaupt aveva moltiplicato le precauzioni. Ogni “Illuminato” doveva nascondersi sotto false generalità. Lui stesso aveva adottato il nome di Spartaco in ricordo del famoso schiavo romano. Altri presero il nome di Maometto, Socrate, Luciano, Pitagora.
Da quel momento l’Illuminismo fece gran strada; in Francia tra i “dirigenti” più importanti dell’ “Ordine” si poteva contare il Duca di Orleans e Mirabeau. In Germania Goethe e Herder sollecitarono a “Spartaco” stesso la loro ammissione alla setta.
Col petto nudo, davanti ad una spada acuminata puntata in direzione del cuore, i neofiti pronunciavano il famoso giuramento:
“Sul mio onore, sulla mia riputazione e senza restrizione alcuna io mi impegno a non rivelare nè con segni, nè con parole o scritti quanto in questa loggia lo vedo, sento e imparo…”.
Malgrado però tutte queste precauzioni, nel 1784, proprio quando l’Ordine aveva toccato il suo zenit, l’Elettore di Baviera venne informato di ciò che si stava tramando. La reazione fu pronta e immediata. In un primo tempo egli fece fare una rapida inchiesta, dopodiché avendo avuto la certezza che le voci che circolavano erano esatte, diede ordine che venissero chiuse immediatamente tutte le logge della setta, destituì Weishaupt dalla sua carica e lo esiliò dal suo regno. Questo fatto inatteso colpì in pieno Weishaupt, frustrando il suo slancio e la sua fede. Lasciò la patria, e con somma difficoltà trovò un mediocre posto di professore all’Università di Gottinga.
Nel 1830 mori quasi totalmente dimenticato da quel mondo che aveva sognato di governare per condurlo. Alcuni storici non esitano a dichiarare che furono proprio quelle idee a ispirare spiriti come Blanqui, Carlo Marx, Lenin.