John Shelby Spong, il vescovo episcopale che ha spinto i suoi seguaci ad accettare le donne e il clero LGBTQ, e che in seguito li ha invitati a rifiutare idee come la nascita verginale di Gesù e l’esistenza del paradiso e dell’inferno, è morto il 12 settembre a casa sua a Richmond, Virginia. Aveva 90 anni.
La sua morte è stata annunciata dalla diocesi episcopale di Newark, dove era stato vescovo dal 1976 al 2000.
Il vescovo Spong ha combinato la celebrità con instancabili scritti e discorsi, forse più di qualsiasi altro teologo liberale alla fine del XX secolo, per aprire la Chiesa episcopale e la Chiesa anglicana globale di cui fa parte. È stato uno dei primi vescovi americani a ordinare una donna nel clero, nel 1977, e il primo a ordinare un uomo apertamente gay , nel 1989.
Il vescovo Spong è diventato una celebrità nazionale a metà degli anni ’80, quando ha iniziato a chiedere alla chiesa di riconsiderare la sua posizione sui diritti degli omosessuali. Ha esortato i suoi colleghi non solo ad accettare il clero apertamente gay, ma anche ad accogliere apertamente fedeli gay e lesbiche nelle loro congregazioni e a benedire le unioni dello stesso sesso.
Il vescovo John Shelby Spong non credeva nel mito dell’inferno e durante una intervista trasmessa a livello nazionale condivise le sue idee sul perché secondo lui convincere il gregge a credere nel concetto dell’”inferno” fosse assolutamente essenziale per la sopravvivenza della Chiesa.
“Non credo esista l’inferno. Succede che io creda alla vita dopo la morte, ma non credo abbia niente a che fare con ricompensa e punizione. La religione è da sempre nel business del controllo e questo è qualcosa che la gente proprio non capisce. E’ un business di controllo che produce senso di colpa. Se hai il Paradiso dove ricevi ricompensa per la tua bontà e l’Inferno come luogo dove vieni punito per il male che hai fatto, il risultato è che hai controllo della popolazione. Ed è cosi che hanno creato questo luogo di fiamme che ha letteralmente terrorizzato a morte la gente, in tutta la storia del Cristianesimo. E’ parte di una tattica di controllo.”
“La mia sensazione è che se la Chiesa episcopale non può sopportare le sfide all’interno delle sue stesse fila, allora non è una chiesa di cui vorrei essere membro in ogni caso”, ha detto al New York Times nel 1989 .
Adesso sa come stanno le cose chissà se ci manderà un messaggio di conferma dall aldilà …..