Padre John Fields, il prete della Pennsylvania che si era sottoposto alla sperimentazione per il vaccino Moderna, è morto per “arresto cardiaco”.
Il 27 novembre è morto il sacerdote della Pennsylvania (Stati Uniti) che aveva partecipato alla terza e ultima fase della sperimentazione del vaccino anti covid di Moderna.
John Fields aveva settant’anni ed era direttore della comunicazione per l’arcieparchia cattolica ucraina di Philadelphia.
Secondo quanto riportato dal sito cattolico Aleteia, Borys Gudziak, arcivescovo metropolita di Philadelphia, aveva parlato con Fields prima della festa del Ringraziamento (26 novembre) e lo aveva trovato “di buonumore. Sembrava che la sua salute stesse migliorando”. Quindi dalle parole dell’arcivescovo si capisce che Padre John non era stato bene.
Tutto è cominciato il 28 agosto, quando il prete ha ricevuto un’e-mail dall’Università della Pennsylvania. Gli chiedevano se voleva partecipare alla sperimentazione del vaccino.
Padre Fields è stato il primo volontario dello studio. La prima dose, non è chiaro se abbia ricevuto il vaccino o un “placebo”, gli è stata somministrata il 31 agosto.
“Durante la prima settimana, ogni giorno dovevo riferire la mia temperatura e qualsiasi sintomo: affaticamento, nausea, dolore al sito di iniezione, gonfiore alle braccia, brividi o febbre, mal di testa. Non ne avevo “, aveva raccontato il sacerdote.
Il primo ottobre si era sottoposto alla seconda dose e anche in questo caso aveva riferito di non aver accusato alcun effetto collaterale. Aveva effettuato l’ultimo controllo il 26 ottobre e sarebbe stato monitorato per altri 25 mesi.
È morto il 27 novembre mentre si trovava nella sua abitazione per un “arresto cardiaco”. Per il momento la morte non sarebbe stata ufficialmente correlata alla sperimentazione nonostante il sacerdote, che era in buona salute, sia deceduto meno di due mesi dopo la seconda iniezione.
Secondo quanto riportato da Aleteia: “Il vescovo ausiliare Andriy Rabiy, vicario generale dell’arcieparchia, avrebbe confermato che padre Fields non aveva il Covid-19”.