Un programma scolastico che sta facendo scalpore nel Regno Unito coinvolge attualmente 241 scuole primarie. Nel contesto del programma “All About Me” (Tutto su di me), ai bambini dai 6 anni in su vengono insegnate le “regole della masturbazione”. Questa iniziativa ha suscitato indignazione tra molti genitori.
Bambini addestrati a “toccare sé stessi”. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, il programma All About Me è già implementato in 241 scuole primarie britanniche. Ai bambini tra i sei e i dieci anni viene insegnato non solo tutto sulla loro anatomia, ma anche “come toccarsi”. L’obiettivo dichiarato è quello di aiutare i bambini a superare il disagio e la paura del proprio corpo.
Questo programma rappresenta un nuovo tipo di educazione sessuale e relazionale che potrebbe essere esteso ad altre scuole nel prossimo anno.
Mentre il Warwickshire County Council, l’ente promotore del programma, sostiene che si basa su feedback e consultazioni, molti genitori affermano di non essere stati adeguatamente informati sui contenuti del programma. Questo ha sollevato preoccupazioni sulla mancanza di trasparenza e coinvolgimento dei genitori nell’implementazione di un programma così delicato.
Il Daily Mail riporta che molti genitori non erano inizialmente consapevoli dei dettagli di questo programma.
Si sostiene che agli studenti vengano presentati scenari sessuali che devono risolvere, spuntando ciò che è considerato “appropriato” o “inappropriato”. Ad esempio, viene loro insegnato che il solletico e le carezze sono accettabili, ma non farle in pubblico.
Il Daily Mail afferma che alcuni genitori hanno già deciso di non far partecipare i loro figli a queste lezioni. Citando un padre preoccupato, il portale riporta:
“Mia moglie ha pianto quando ha saputo della lezione”.
Tuttavia, entro settembre 2020, la partecipazione potrebbe diventare obbligatoria.
Il programma sessuale “All About Me” nelle scuole britanniche ha generato una vivace controversia e ha sollevato molte preoccupazioni tra i genitori. La mancanza di trasparenza, l’inappropriatezza dell’argomento per l’età dei bambini coinvolti e l’imposizione della partecipazione hanno alimentato la critica e la protesta da parte dei genitori che ritengono che i loro diritti e valori familiari siano stati violati.