La polizia metropolitana di Londra ha emesso lettere di convocazione nei confronti di diversi attivisti che hanno partecipato a una protesta pro-Palestina tenutasi il 18 gennaio 2025. Tra i destinatari figura Stephen Kapos, 87enne sopravvissuto all’Olocausto e noto attivista per i diritti umani.
Secondo quanto riferito da fonti giornalistiche e confermato da portavoce della polizia, le lettere richiedono agli attivisti di presentarsi a colloqui formali per presunte violazioni delle condizioni imposte alla manifestazione, tra cui il divieto di spostamento oltre l’area autorizzata. La protesta, inizialmente prevista come evento statico in Whitehall, avrebbe visto alcuni partecipanti muoversi verso Trafalgar Square, dove è stata compiuta una simbolica deposizione di fiori.
L’iniziativa del 18 gennaio si inserisce in una lunga serie di mobilitazioni pubbliche organizzate per chiedere un cessate il fuoco a Gaza. Kapos, che aveva preso parte a diverse marce simili negli scorsi mesi, è tra le nove persone oggetto dell’inchiesta. Altri convocati includono attivisti, membri di associazioni pacifiste e figure pubbliche.
L’azione della polizia ha suscitato reazioni da parte di giuristi, parlamentari e organizzazioni civiche, che hanno sollevato dubbi sull’uso delle misure di ordine pubblico e sul rispetto del diritto di protesta. Alcuni esperti legali hanno chiesto un’inchiesta indipendente sulla gestione delle manifestazioni da parte delle forze dell’ordine.
La Metropolitan Police ha dichiarato che le convocazioni sono parte di indagini in corso e che ulteriori sviluppi saranno comunicati nei tempi previsti. La protesta del 18 gennaio aveva portato all’arresto di 77 persone.
