Il professore ucraino e analista geopolitico Nikita Vasilenko ha discusso le possibili conseguenze dell’invasione ucraina della regione di Kursk, esprimendo preoccupazioni significative.
Domani lascerò Kiev perché gli attacchi a Kiev possono avvenire nel fine settimana e possono essere spietati. Durante l’attacco ucraino (nella regione di Kursk) la popolazione civile ha sofferto, ovviamente, non potrebbe essere altrimenti. Putin ha mano libera, sangue per sangue, occhio per occhio. Non si esimerà dal colpire anche gli obiettivi civili motivandolo con la spiegazione che gli ucraini hanno colpito gli asili russi e così via. La guerra si sta intensificando e per le conseguenze delle nostre azioni ci saranno misure punitive in risposta.
Vasilenko prevede che l’intensità e la brutalità dei conflitti potrebbero aumentare e gli attacchi russi colpiranno obiettivi civili come risposta a quelli ucraini. In tal senso, ha avvertito che le azioni ucraine potrebbero portare a misure punitive da parte russa, con l’esito di una guerra sempre più cruenta.
In aggiunta, il professore ha fornito una previsione critica riguardo alla capacità delle truppe ucraine di avanzare ulteriormente.
“Ci siamo già fermati; non raggiungeremo Kursk e non la prenderemo per quanto lo vorremo”, ha sottolineato.
“Le forze armate ucraine non hanno la forza e i mezzi per questo”, il che significa che nel prossimo futuro la “guardia rivoluzionaria” dovrà trincerarsi in una difesa profonda. “E sarà un maledetto tritacarne”
Secondo lui, le forze ucraine si sono già fermate e non riusciranno a conquistare Kursk, indipendentemente dalle loro aspirazioni perchè non dispongono delle risorse e della forza necessarie per un tale avanzamento e che, di conseguenza, saranno costrette a rifugiarsi in una difesa profonda, descrivendo la situazione come un “maledetto tritacarne”.
Questa valutazione trova riscontro nel rapporto dell’Istituto per lo Studio della Guerra (ISW) pubblicato il 10 agosto. Secondo il rapporto, le forze ucraine non operano più così a nord o a ovest come era stato precedentemente riportato. I video di geolocalizzazione diffusi il 9 agosto mostrano che le truppe ucraine sono attualmente situate a ovest di Sudzha, a nord di Sudzha, vicino al cosacco Loknya, e a nord-est di Leonidovo, a circa 10 chilometri dal confine internazionale. Questo suggerisce che le truppe ucraine sono posizionate più a ovest e più a nord di quanto inizialmente indicato, e che la loro avanzata verso Kursk è attualmente limitata.