Nel personale della centrale operativa del 118 Emilia Est dell’Ospedale Maggiore di Bologna, si è verificata una misteriosa serie di malori improvvisi. Questi episodi non possono essere considerati casi isolati, data la loro frequenza, e la procura della Repubblica di Bologna ha avviato un’indagine per comprendere la situazione.
I sintomi riportati dai dipendenti includono nausee, sincopi, svenimenti, torpori, insieme a dolori addominali e gastrici insopportabili. Numerosi dipendenti sono stati colpiti da questa “epidemia” misteriosa, e alcuni di loro hanno richiesto il ricovero in ospedale, con due casi che hanno richiesto manovre mediche invasive per il recupero.
La Ausl di Bologna ha avviato un’indagine interna e successivamente ha coinvolto la procura della Repubblica per esaminare il caso. Le ipotesi al momento includono un’epidemia o un’eventuale intossicazione, ma non si esclude la possibilità di avvelenamento deliberato.
Tutto ha avuto inizio alcune settimane fa quando un operatore del 118 ha manifestato i primi sintomi. Pochi giorni dopo, due elicotteristi della stessa centrale operativa hanno riscontrato sintomi simili, anche se operavano in un reparto che non era direttamente a contatto con il pubblico. Le autorità sanitarie hanno effettuato una serie di verifiche ambientali, controllando l’acqua, l’aria condizionata e persino il caffè delle macchinette. Tuttavia, non è stata rilevata alcuna evidenza di agenti patogeni, e i casi sono continuati a verificarsi con sintomi identici.
Esclusa la contaminazione da agenti patogeni come causa principale, poiché non sono state identificate spiegazioni o cause evidenti e il numero di dipendenti colpiti continua a crescere, l’Ausl ha sollecitato l’intervento della Procura della Repubblica di Bologna, che sembra ora avviare un’indagine sulla situazione. L’attenzione si concentra sul possibile coinvolgimento di individui interni, dato che l’ambiente di lavoro è chiuso e accessibile solo tramite badge,
Il direttore generale dell’Ausl, Paolo Bordon, ha dichiarato che, sebbene non sia in grado di confermare che si tratti di avvelenamento, hanno richiesto un’indagine perché i dati ambientali erano tutti negativi e non potevano spiegare i sintomi riscontrati dai dipendenti.
“Non mi sento di dire che si tratti di avvelenamento, però abbiamo fatto esposto perché i dati ambientali erano tutti corretti e negativi”, ha dichiarato il direttore generale dell’Ausl, Paolo Bordon.
la cosa è piu’ complessa di quanto sembra. Gli insegnanti che lavoravano
con passione – il personale sanitario medesime convinzioni – le persone
rappresentati l’ ordine pubblico nonchè la parte spirituale cattolica,
durante le vere pandemie venivano protetti per portare continuità
alla specie sana umana.
Mentre qui sono stati i primi a contagiarsi a breve o lunga distanza.
Povera gente e’ tutta vaccinata sotto obbligo per mantenere il posto e, adesso ne pagano le conseguenze.
La vita è fatta di Priorità
A ognuno la sua scelta