Il social network accusato di aver diffuso fake news con 25.147 annunci pubblicitari a pagamento da 25 aziende nel 2020, visti oltre 431 milioni di volte. Tutti volti a dipingere i giganti del fossile come climate-friendly.
Durante la pandemia di COVID-19, Facebook ha adottato una politica di censura nei confronti delle opinioni e delle ricerche critiche riguardo alla gestione della crisi sanitaria, sopprimendo il pensiero di esperti e scienziati che sollevavano dubbi sulle misure adottate o sulle narrazioni ufficiali. Allo stesso tempo, la piattaforma ha continuato a permettere la diffusione di fake news e disinformazione, spesso veicolate da gruppi o individui con interessi economici, politici o ideologici.
L’inglese Guardian, accusa senza mezzi termini il social di Zuckerberg di essersi prestato, ad una gigantesca operazione di disinformazione architettata dalle compagnie energetiche “tradizionali”.
Tutto sarebbe passato su Facebook senza che il social media – che in più occasioni ha sfoggiato i suoi presunti implacabili curatori della verità – intervenisse per verificare ed eventualmente correggere o cancellare i contenuti in questione.