Mentre più di 50 imbarcazioni partono da tutto il Mediterraneo per portare aiuti a Gaza, la Premier Giorgia Meloni riesce a fare una cosa sola: mettere se stessa al centro. Secondo lei, la Global Sumud Flotilla — con attivisti, medici, politici, volontari e ONG da 44 Paesi diversi — non starebbe cercando di aprire un corridoio umanitario via mare, ma di creare “problemi al suo governo”.
Sì, davvero. Per Meloni, mezza Europa e mezza Asia stanno navigando nel mezzo di un conflitto armato solo per farle uno sgarbo politico. È difficile non chiamarla mania di persecuzione.
La Flottiglia è fatta di decine di barche, alcune italiane, certo, ma moltissime no. L’obiettivo? Rompere l’assedio navale su Gaza e portare aiuti umanitari dove Israele sta impedendo l’ingresso perfino dell’acqua.
Ma Meloni guarda la situazione come se fosse una specie di complotto personale. A suo dire, “non sono aiuti, è un attacco al governo”. E poi la perla: “Non sono stupida”. No, ma forse un tantino egocentrica sì. Perché pensare che 44 Paesi abbiano organizzato una missione internazionale solo per farle fare brutta figura, è davvero un delirio.
“Io non sono stupida: quello che accade in Italia non ha come obiettivo alleviare la sofferenza della popolazione di Gaza, ma attaccare il governo italiano. Trovo oggettivamente irresponsabile usare la sofferenza a Gaza per attaccare il governo.”
Meloni ha proposto che gli aiuti vengano inviati a Cipro e poi consegnati a Gaza tramite il Patriarcato Latino di Gerusalemme, in coordinamento con Israele.
Tradotto: nessun corridoio umanitario, nessuna pressione su Israele per permettere l’accesso diretto via mare, nessuna protezione internazionale reale. Significa accettare che ogni pacco, ogni medicina, ogni litro d’acqua passi per le mani di chi sta bombardando e affamando Gaza da mesi.
Nel frattempo, la gente muore sotto le bombe e per fame. E chi prova a fare qualcosa di concreto viene accusato di fare propaganda. Eppure, nessuno sta chiedendo alla Flottiglia di affondare Palazzo Chigi. Stanno solo cercando di portare medicine e cibo dove non arrivano più.
Pensare che un’operazione umanitaria internazionale sia un’imboscata contro il tuo governo, quando a Gaza vengono bombardati ospedali, è grottesco. Serve una dose abbondante di narcisismo politico per mettere se stessi al centro di un disastro umanitario di queste proporzioni.
Questa storia ha un retrogusto amaro: mentre c’è chi rischia la vita per salvare quella degli altri, c’è chi riesce ancora a fare propaganda sulla pelle di un popolo sotto assedio totale e prossimo allo sterminio completo. In un momento in cui Gaza è ridotta a un inferno, la vera crudeltà non sta solo nei bombardamenti, ma anche nel negare la solidarietà, trasformando un intervento umanitario in un campo di battaglia politica.

Davvero credete che il partito di Elly Schlein (ebrea sionista) e Pina Picierno (non ebrea, ma ultrasionista) farebbero quache cosa a favore di Gaza? Voglio dire nel concreto; non come fa la Gran Bretagna che “riconosce” la Palestina, ma è il secondo fornitore di armi di Israele. Ripeto: davvero lo credete? Perche, capiamoci, l’alternativa a G. Meloni è Elena Ethel Schlein, detta Elly, non una ipotetica figura salvifica che cambierebbe il posizionamento politico del nostro Stato nel mondo. La Schlein cominciò la sua attività politica negli Stati Uniti, come attivista Dem. Il padre politico della vostra eroina è B. Obama, detto Obomba per gli amici… premio nobel preventivo per la guerra.
Quello che dice G. Meloni va preso in seria considerazione: cosa ha fatto lo sciopero che ha impedito a tanta gente di viaggiare con i mezzi pubblici? Ha aiutato i palestinesi? Davvero?
Mia figlia non è potuta andare all’università. Questo ha aiutato i palestinesi?
A che serve “bloccare tutto”? Ai palestinesi? O a fare una piccola “rivoluzione colorata” contro un governo non in tutto allineato con i desiderata di Soros? Intendo dire allineato al 99%, bene inteso.
Se pensi che gli scioperi non servano a niente, allora stai negando l’essenza stessa di come si conquistano i diritti e la libertà. La storia non è una passeggiata tranquilla: è fatta di lotte brutali, di persone che si sono messe di traverso a chi deteneva il potere, spesso rischiando la vita.
Lo sciopero è stato l’arma più potente delle masse per costringere i tiranni a piegarsi. Senza scioperi, non ci sarebbero mai stati i diritti minimi dei lavoratori, niente ferie, niente orari decenti, niente sicurezza sul lavoro. Saresti ancora schiavo in fabbrica, magari morto ammazzato da qualche padrone senza scrupoli.
Ricordi il grande sciopero dei minatori britannici negli anni ’80? Margaret Thatcher li ha calpestati con la forza, ma alla fine quella lotta ha segnato la fine di un’era di sfruttamento selvaggio e ha acceso la miccia per le future battaglie sindacali in tutto il mondo.
O la Rivoluzione russa del 1917? Una gigantesca sommossa operaia e contadina, fatta di scioperi, proteste e occupazioni, che ha buttato giù un intero regime zarista corrotto e ha cambiato il corso della storia mondiale. Senza quella ribellione, niente Unione Sovietica, niente cambiamenti epocali nell’equilibrio mondiale.
Gli scioperi sono stati anche fondamentali contro il regime dell’apartheid in Sudafrica: lavoratori neri, stanchi di essere schiavi nel proprio paese, hanno usato la protesta e lo sciopero come armi di massa per far crollare un sistema di segregazione e terrore. Senza questa lotta, Mandela sarebbe rimasto in prigione per sempre e il mondo sarebbe stato più ingiusto.
Quindi, se tua figlia non è potuta andare all’università per colpa di uno sciopero, prova a pensare che quei disagi sono il prezzo, spesso doloroso, da pagare per poter vivere in un mondo un po’ meno schiavo, un po’ meno oppresso, un po’ più libero.
Bloccare tutto non è un capriccio, è un urlo di rabbia che scuote i pilastri del potere. Chi pensa che gli scioperi non servano, semplicemente ignora che senza di essi saremmo ancora alla mercé dei padroni, senza alcun diritto, senza alcuna voce.
approvo quanto dici , chi sta a guardare si costruisce da solo il destino e poi non gli rimane che piangere se stesso/a.
Le vere rivoluzioni non le fai certo col cellulare in mano ma
protestando sulle piazze, scioperando … .
In quanto alla Meloni si sta rivelando un’abile manipolatrice.
se noi applichiamo la logica di Trump e di chi lo serve con tanto scrupolo , dovremmo applicare sanzioni verso Israele che si è permessa di attaccare nelle acque internazionali diversi paesi membri della Nato . Se va bene per la Russia perchè no per Israele? Quindi la Meloni faccia il suo dovere e difenda i soccorritori italiani rappresentanti della Flotilla , senza manie persecutive e con maggiore senso di responsabilità ed UMANITA’.