Robert F. Kennedy Jr., conosciuto per le sue posizioni critiche riguardo ai vaccini, ha recentemente cambiato il suo punto di vista a seguito di un grave focolaio di morbillo negli Stati Uniti, in particolare in Texas. In qualità di Segretario alla Salute e ai Servizi Umani, Kennedy ha affermato in un post su X che il vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia) rappresenta la misura più efficace per prevenire la diffusione del morbillo.
Questo cambiamento di opinione è avvenuto dopo la morte, in Texas, di due bambini e un adulto, presumibilmente causata dal morbillo. Kennedy ha partecipato al funerale di una delle vittime e successivamente ha visitato la contea di Gaines, epicentro dell’epidemia. Durante la sua visita, ha messo in evidenza l’importanza della vaccinazione come mezzo fondamentale per proteggere i bambini da questa grave malattia.
Nonostante il suo precedente scetticismo, Kennedy ha ora inviato risorse federali, inclusi vaccini MPR, per supportare le autorità sanitarie locali nel contenimento dell’epidemia. Tuttavia, continua a sostenere che la decisione di vaccinare dovrebbe rimanere una scelta personale.
Questa inversione di posizione ha suscitato reazioni contrastanti, specialmente tra i suoi sostenitori precedenti nel movimento antivaccinista, che hanno espresso delusione e rabbia per il suo cambiamento di opinione.
Ma dietro questa vicenda, qualcosa sembra non quadrare.
Negli Stati Uniti, il morbillo non causava decessi da oltre un decennio. L’ultimo caso di morte era stato registrato nel 2015: un episodio isolato, mai ripetuto, nemmeno nei periodi in cui i casi di morbillo erano risaliti in modo preoccupante, come nel 2019.
Poi, nel febbraio 2025, arriva la notizia che Robert Kennedy Jr. è stato nominato Segretario alla Salute da Donald Trump, una scelta che scuote profondamente l’opinione pubblica americana. Il più noto critico dei vaccini, al vertice della sanità pubblica.
Eppure, solo 13 giorni dopo il suo insediamento, la situazione prende una piega inaspettata. Il 26 febbraio 2025, in Texas, un bambino muore di morbillo. È la prima vittima in dieci anni, ma inizialmente non suscita grande attenzione.
Poche settimane dopo, però, arriva una seconda vittima. Poi una terza. Tutte nello stesso arco geografico: Texas e New Mexico. Tutti i deceduti non erano vaccinati. Tutti appartenenti a comunità che si sono opposte ai vaccini. Tre morti in appena 55 giorni, dopo dieci anni senza alcun decesso.
Casualità o tempismo perfetto?
A questo punto, per Kennedy Jr., la partita politica sembra chiusa. La pressione dei media è incessante. CNN, NBC, Washington Post: titoli in prima pagina parlano di “ricomparsa del morbillo mortale”, “il costo delle scelte no-vax”, “il pericolo per i bambini”. E a Kennedy Jr., in qualità di Ministro della Salute, non resta altro da fare che uscire davanti alle telecamere e fare un appello esplicito ai genitori, invitandoli a vaccinare i propri figli. L’uomo che per vent’anni aveva contestato l’MPR (morbillo-parotite-rosolia), ora si trova a difendere la stessa vaccinazione che aveva sempre criticato. Un capolavoro narrativo per alcuni, per altri, un capolavoro di coincidenze.
Dopo dieci anni di totale assenza di morti, nel giro di poche settimane dall’insediamento di Kennedy Jr. muoiono tre persone, tutte non vaccinate, proprio mentre il leader più noto del movimento anti-vax si trova a gestire la sanità pubblica americana. Nemmeno durante i focolai del 2019, anno record per i casi di morbillo negli Stati Uniti, si erano registrati decessi.
Per evitare fraintendimenti: non abbiamo al momento prove che indichino una regia dietro questi eventi ma solo indizi. Tuttavia, il tempismo di questa sequenza è davvero impressionante.
- Un virus che non uccideva da 10 anni.
- 13 giorni dopo l’insediamento del simbolo mondiale del dissenso vaccinale, il primo morto non vaccinato.
- Tre morti in appena 55 giorni.
- Tutti in un’area geografica ristretta: Texas e New Mexico.
- Tutti appartenenti a comunità contrarie ai vaccini.
- Tutti casi di morbillo improvvisamente letale, dopo un decennio senza vittime.
- Media mainstream in perfetto allineamento: titoli, editoriali, allarmi a reti unificate.
- Pressione politica e mediatica implacabile su Kennedy: accusato, inchiodato, costretto a cedere.
- L’ex paladino dei no-vax che si trasforma in diretta TV, nel volto nuovo della campagna vaccinale americana.
- Il cerchio narrativo che si chiude come un’opera perfetta.
Solo un’incredibile serie di coincidenze o dietro c’è una regia ? Forse non lo sapremo mai. Ma una cosa è certa: in politica, come nella guerra dell’informazione, nulla funziona meglio di una crisi costruita al momento giusto.
“Nulla al mondo è mai così potente come una buona storia. E chi racconta una buona storia, controlla il potere.” (Parafrasando Tyrion Lannister…)
E adesso?
Kennedy Jr. ha perso in pochi giorni molto del suo storico seguito tra i più radicali del movimento no-vax. Per loro, Kennedy non è più il paladino della libertà vaccinale, ma l’ennesima vittima inghiottita dal potere che un tempo sfidava. La narrazione vaccinale ha ripreso forza. E l’America ha riscoperto, ancora una volta, che nel gioco del potere, come nella comunicazione delle emergenze, esistono eventi che sembrano scritti da uno sceneggiatore perfetto.
E così, mentre l’America si interroga sul futuro della sanità pubblica, una cosa è certa: la battaglia tra verità e manipolazione è appena cominciata. E in questo gioco di ombre, solo i più astuti e spietati riusciranno a prevalere.

a me sembra che tutto quadri. I no vax erano contrari al siero sperimentale
fatto sulle persone e inoculato senza consensi medici. Nessuno ha messo
in discussione i veri vaccini tradizionali che da anni servivano allo scopo.
Se ora inspiegabilmente c’è una recrudescenza del morbillo, bisognerebbe
vedere se i colpiti hanno subito l’inoculazione del siero, che notoriamente
abbassa le immunità da malattie varie e scatena cancri , miocarditi e
magari anche morbillo in forma grave. Non cacciamo streghe e stregoni.