A partire da settembre 2024, prenderà il via la sperimentazione della tessera vaccinale europea, conosciuta come European Vaccination Card (EVC). Questa iniziativa, che si basa sull’esperienza acquisita con il green pass durante la pandemia di Covid-19, introduce una tessera con un registro vaccinale portatile. Questo registro conterrà una cronologia delle vaccinazioni e codici QR scansionabili, progettato per permettere una verifica istantanea delle vaccinazioni a livello transnazionale, facilitando così il controllo dei non vaccinati.
La fase pilota del progetto coinvolgerà cinque Paesi europei: Lettonia, Grecia, Belgio, Germania e Portogallo. Questa fase durerà circa un anno e, se si dimostrerà efficace, avrà come obiettivo l’espansione dell’implementazione della tessera a tutti i Paesi membri dell’Unione Europea.
Il progetto EVC è stato affidato al programma EUVABECO, acronimo di European Vaccination Beyond Covid. EUVABECO è una collaborazione transfrontaliera che coinvolge nove Paesi europei, diverse università e agenzie sanitarie. Questo programma è stato finanziato sia da tali istituti che dalla Commissione Europea, e dispone di un budget di quasi 9 milioni di euro.
Nonostante il progetto EVC derivi dall’idea del green pass, le sue radici risalgono al 2018. Il Consiglio europeo, in risposta alla crescente necessità di rafforzare la fiducia nei programmi di vaccinazione, aveva avviato una serie di azioni per questo scopo. Queste azioni hanno portato a uno studio del 2019, finanziato dall’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale, che ha esplorato la fattibilità di una tessera vaccinale europea.
Sebbene il progetto EVC possa sembrare simile al green pass, l’EUVABECO si impegna a non essere percepito come una mera estensione di quest’ultimo. Attualmente, non ci sono restrizioni o requisiti specifici per l’ingresso nei Paesi membri imposti dall’EUVABECO. Tuttavia, le norme di ingresso sono stabilite dai singoli Stati membri, il che significa che potrebbero verificarsi cambiamenti o nuove regolamentazioni in futuro.
Il progetto EUVABECO si presenta come una mera tessera digitale, ma in realtà cela dietro di sé un’ampia gamma di strumenti e tecnologie. Uno di questi è lo “strumento di screening” progettato per facilitare le campagne vaccinali mirate e il monitoraggio delle distribuzioni dei vaccini. Ma cosa significa esattamente questo termine? Sembra che la vera intenzione sia quella di controllare e dirigere le campagne vaccinali, piuttosto che semplicemente “facilitarle”. Questo potrebbe portare a una maggiore ingerenza statale nella gestione delle campagne vaccinali, con conseguenze sulla libertà individuale.
Un’altra componente del progetto è l’opuscolo elettronico sui vaccini, che mira a migliorare la distribuzione dei vaccini in modo più flessibile. Tuttavia, ciò potrebbe essere solo un pretesto per diffondere informazioni poco accurate o parziali sulla salute e sulle vaccinazioni e i suoi effetti avversi.
Inoltre, è in fase di sviluppo un simulatore di malattie, il che potrebbe portare a una rappresentazione distorta della realtà. Tali strumenti hanno il potenziale di essere usati per manipolare le persone, alimentare paure infondate e creare un’atmosfera di isteria collettiva.
Attualmente, solo il 33% degli Stati membri dell’Unione Europea partecipa a questi progetti pilota, e l’Italia non è coinvolta in nessuna delle sperimentazioni in corso. Questo significa che, al momento, non ci sono piani per la sperimentazione della tessera vaccinale europea in Italia, permettendo al Paese di non dover affrontare immediatamente le implicazioni di questa iniziativa.
Mussolini andava a braccetto con Hitler, ma sosteneva di non essere
razzista. C’è un po’ di confusione fra astensionismo e complicità indiretta.
Il nostro Presidente di Consiglio sa bene che perde voti se apertamente
critica l’ennesimo esperimento UE.