La vicenda riguarda l’identificazione da parte della polizia di un gruppo di persone a Milano, riunitesi per deporre fiori in memoria di Alexej Navalny, il politico e blogger russo deceduto il 16 febbraio a causa di un malore improvviso mentre si trovava in un carcere siberiano.
Il conduttore televisivo David Parenzo, durante una trasmissione su La7, ha avanzato un’ipotesi priva di fondamento riguardo all’identificazione dei manifestanti a Milano, suggerendo che il controllo della polizia avesse un secondo fine, insinuando che i nomi identificati durante la commemorazione per Alexej Navalny potessero essere trasmessi all’ambasciata russa.
Tale insinuazione è tanto infondata quanto grave, in quanto getta discredito sulle forze dell’ordine, suggerendo un coinvolgimento in pratiche non trasparenti o addirittura illegali che vanno al di là della loro responsabilità di garantire la sicurezza nazionale.
Questo atteggiamento sensazionalistico e privo di fondamento contribuisce a creare un clima di sfiducia nell’operato delle forze dell’ordine, danneggiando la percezione pubblica e sollevando dubbi infondati sulla loro integrità. La speculazione di Parenzo rappresenta un esempio chiaro di come l’irresponsabilità mediatica possa alimentare narrative dannose e minare la fiducia nell’apparato di sicurezza.
Pure io ipotizzo ……..le forze dell’ordine hanno giurato fedeltà alla bandiera, ma da tanti anni sono costrette a difendere chi invece non la onora.
Ora forse c’è malcontento per questi motivi, soprattutto dopo i loro morti
per effetti collaterali vaccini. Il signor Parenzo insinua dubbi sulle loro
capacità e sappiamo bene per chi lo fa. Come ben sappiamo su chi è
troppo credibile si fa il possibile per renderlo inaffidabile.