Finanziata con fondi europei, quasi 3 milioni di euro, una ricerca a cui partecipa anche il Politecnico di Milano. Per salvare i prematuri, è l’obiettivo dichiarato. Ma il vero goal è la biobag per la gestazione umana
Sotto la guida dell’Università di Eindhoven (Paesi Bassi) sono in corso ricerche europee sullo sviluppo del cosiddetto UTENSILE ARTIFICIALE.
Il coordinatore del progetto, prof. Guid Oei (Eindhoven University of Technology) ha dichiarato in un comunicato stampa: “Il nostro obiettivo è aiutare i bambini molto prematuri a sopravvivere grazie al nostro utero artificiale al periodo critico di 24-28 settimane… Se un feto si sviluppa in un utero artificiale, di giorno in giorno le sue possibilità di sopravvivenza aumentano. Se siamo in grado di portare lo sviluppo del feto nell’utero artificiale a 28 settimane, possiamo ridurre il rischio di morte prematura al 15%.
L’UE sta finanziando il progetto con un budget totale di EUR 2.876.131,25. Questa somma è distribuita tra i partecipanti al progetto come segue:
Eindhoven University of Technology (Paesi Bassi), contributo UE € 792 500
Ospedale universitario di Aquisgrana (Germania), contributo UE € 831 943,75
Lifetec Group BV (Paesi Bassi), contributo UE € 451 875
Politecnico di Milano Italia, contributo UE € 400.000
Nemo Healthcare BV (Paesi Bassi), contributo UE € 399 812,50
Il progetto è partito il 1 ottobre 2019 e terminerà il 30 settembre 2024, attualmente finanziato per un periodo di 5 anni. È prevedibile che dopo la scadenza del periodo di finanziamento, ovvero entro tre anni, verrà presentata una nuova domanda.
Il quotidiano olandese “Eindhovens Dagblatt“ ha pubblicato una foto della presentazione del progetto utero artificiale del Prof. Guid Oei. Per quanto la preoccupazione per i prematuri sia comprensibile, uno sguardo più attento rivela questioni e dubbi etici.
Con l’obiettivo dichiarato di volere alleviare le sofferenze dei genitori, si fa ricerca a spese dei bambini innocenti. Anziché risolvere i problemi si crea nuova sofferenza. Il progetto tecnologico “utero artificiale” intende offrire alle persone che soffrono una soluzione salvifica. Questo è cinismo!
Sfortunatamente i politici sono stati convinti dai lobbisti e hanno sprecato milioni dei contribuenti su questo obiettivo. I Consigli di etica che lo promuovono stanno legittimando un crimine contro l’umanità.
A quanto pare il progetto sulla pagina Facebook del Máxima Medisch Centrum ha raccolto solo applausi. Alla domanda se fosse stato considerato che cosa sarebbe stato del legame tra madre e figlio se il bambino fosse rimasto in un utero artificiale per settimane, e quali conseguenze psicologiche ci sarebbero state in un’età successiva, il Máxima Medisch Centrum ha risposto brevemente: “Sì, è stato preso in considerazione”.
Nel video promozionale “Artificial Womb: Dream or Nightmare?” non troviamo toni autocritici anche se il titolo li promette.
Anche il Goethe Institute in Italia partecipa alla creazione di un’immagine positiva per questa ricerca, con una strategia di tranquillizzazione: “Gli uteri artificiali stanno diventando una realtà, ma non dobbiamo averne paura. L’immagine dell’utero artificiale è modellata sugli scenari distopici di fantascienza. Pensiamo ai terreni di riproduzione in Brave New World o alla fattoria delle batterie umane in Matrix. Associamo la tecnologia al totalitarismo e a tutto ciò che è disumano e innaturale. Ma nel nostro tempo, gli uteri artificiali potrebbero salvare la vita dei bambini”.
Già nel 2017 si è parlato pubblicamente di un utero artificiale già testato sugli animali. Il cosiddetto sistema BioBag è stato presentato alla stampa con agnelli vivi già sviluppati: vedere qui.
“In linea di principio i risultati potrebbero essere trasferiti agli esseri umani” afferma Thomas Kohl, capo del Centro tedesco di Chirurgia fetale e terapia minimamente invasiva (DZFT) a Giessen. Va dato al metodo tempo sufficiente per svilupparsi, il che certamente non sarà realizzabile senza problemi”.
Non dobbiamo né dare tempo al metodo né credere a queste affermazioni! Possiamo decidere contro la tecnologizzazione delle nascite perché non le vogliamo! Questa mentalità è già un’autolegittimazione e ha già portato a molte ricerche rischiose ed eticamente discutibili, a volte anche illegali, spesso con conseguenze catastrofiche. Questa faccenda non è democrazia ma totalitarismo. Espone gli altri a un rischio incalcolabile senza la loro autorizzazione, senza che venga loro data voce in capitolo.
Tutto questo va contrastato con la massima determinazione!
Noi, i firmatari di questa petizione, chiediamo alla Commissione Europea di cessare tutti i finanziamenti per questo e altri progetti simili, e di bandire tali esperimenti su esseri umani e animali!
Con il cosiddetto utero artificiale si creano nuovi problemi la cui complessità non è né gestibile né risolvibile. Questo congegno non risolverà nessun problema. Il “grembo artificiale” significa che un feto normalmente non vitale o addirittura un embrione crescerà in un dispositivo modellato sull’utero, mantenuto in vita con sostanze nutritive tramite tubi di plastica e rimosso dalla macchina al termine della procedura. La sicurezza trasmessa al bambino nel grembo materno attraverso innumerevoli sostanze e suoni, effetti in gran parte ancora sconosciuti, e l’esperienza naturale della vita della madre vengono impedite. La mortalità di un feto cresciuto in un grembo artificiale è considerata (citazione) “maggior rischio” e sarebbe solo del 15%. Questo numero sarebbe una semplice profezia se la sperimentazione umana non fosse già stata fatta.
Con la madre e il suo corpo l’evoluzione ha creato le condizioni ottimali per la nascita di un bambino sano. In natura lo sviluppo di un bambino è quasi sempre avviato dalla scelta della donna e accompagnato dalla imperscrutabile volontà femminile durante la gravidanza. Sono lei e il suo corpo a decidere se, come e quando nasce il bambino. Il diritto umano più elementare è quello di essere portato in grembo e di nascere da una madre! Ciò include inseparabilmente anche il diritto di morire con dignità. Non sono stati studiati tutti gli effetti prodotti dal corpo materno e dai suoi processi, nonché l’influenza dello stile di vita della futura mamma (epigenetica) sul bambino. Tutti questi effetti hanno un valore per l’esistenza del bambino e gli appartengono. La mancanza di uno di questi “mattoni” provoca danni al bambino.
È prevedibile che i test verranno eseguiti per tutto il tempo durante il quale il feto si trova nell'”utero artificiale”, compreso il momento della sua rimozione dal dispositivo e il tempo successivo. La macchina può essere ulteriormente testata solo secondo il principio “prova ed errore“. Nessuno può misurare l’agonia del bambino. È noto che i bambini che arrivano dal mondo della medicina riproduttiva hanno molti più problemi di salute. La natura, con la sua Cryptic Female Choice, interrompe spesso la gravidanza prematuramente, e non per caso. I medici non possono prevedere i danni né conoscono i pazienti e le loro condizioni quanto invece sarebbe necessario per poter essere a favore di questo metodo. Potrai solo proteggerti contrattualmente. Tutto il resto sarà fatto solo sulla fiducia. Un bambino danneggiato da simili esperimenti umani avrà bisogno di farmaci e di sostegno per tutta la vita, senza alcuna prospettiva di cura.
È prevedibile che verranno fatti tentativi per allevare artificialmente feti sempre più giovani o addirittura embrioni. Il divario che esiste tra l’inseminazione artificiale e l'”utero artificiale” potrà un giorno essere colmato. La madre viene quindi ridotta a uovo. L’arbitrario allontanamento dalla libera scelta femminile rende gli uomini indipendenti dalle donne e il bambino diventa un oggetto di design. L’allevamento umano sarebbe quindi perfezionato. Questa ingerenza nell’evoluzione e le sue conseguenze sociali non possono essere trascurate, si tratta di irresponsabilità disumana. Banalizzare o negare questi rischi è megalomania.
Una volta che questa tecnologia sarà nel mondo, i criminali la adotteranno perché il mercato promette profitti esorbitanti. I bambini potrebbero essere strappati alle donne incinte per aiutare persone ricche senza figli ad averne uno, come già accade con il commercio illegale di organi. Ogni pedofilo potrebbe generare in questo modo il proprio figlio, che sia sano o meno sarebbe “irrilevante”. Le donne potrebbero essere cooptate per dare i loro piccoli embrioni per soldi, il che renderebbe la maternità surrogata più attraente e anche più redditizia, con più gravidanze in meno tempo. Il genere “sbagliato” finirebbe nella spazzatura. Alla fine, anche le uova non fecondate potrebbero essere strappate con la forza o vendute. L’aborto potrebbe essere definitivamente vietato e le donne spinte nell’illegalità. La sovrappopolazione può già essere attribuita al violento impedimento della libera scelta femminile da parte dell’ideologia patriarcale. La medicina riproduttiva ha causato la mancanza di donne a causa del ginocidio prenatale in molti paesi. L'”utero artificiale” può ulteriormente incoraggiare queste dinamiche.
La medicina riproduttiva si muove costantemente in direzione dell’abolizione della madre ed è presentata come un bene. Si viene persuasi della normalità della totale meccanizzazione del corpo con la “tattica del salame”(un piccolo passo alla volta, ndt).
Un mondo senza madri apre la strada al patriarcato. Lo sfruttamento misogino del corpo femminile non viene abolito con l'”utero artificiale”, ma ulteriormente esacerbato. La sofferenza dei bambini umani colpiti è incommensurabile.
Grazie per il vostro sostegno,
Gabriele Uhlmann di Braunschweig
anzichè aiutare a morire chi si trova in miseria, questa brava gente poteva accantonare i miliardi rubati ai cittadini per sfamare mezzo mondo.
Un cumulo di ipocrisie che nascondono la volontà di limitare le nascite,
aumentare le morti per effetti collaterali post esperimenti in atto. Fra l’altro
corre la voce di utilizzo feti proprio fra le componenti “vaccini”.
Bambini che non nasceranno mai quindi di che aiuti parliamo ? fondi spesi
per esperimenti , transumanesimo , controlli popolazione attraverso il green pass.
Ormai è sempre più evidente che scienza e tecnologia servono sempre meno a risolvere le reali esigenze dell’essere umano, ma vengono sempre più indirizzate invece al suo controllo. Ad iniziare appunto dall’aspetto riproduttivo, poi di crescita e sviluppo cognitivo.
Finora il controllo delle popolazioni è stato mediato ed esercitato attraverso le religioni. Ora è possibile farlo, direttamente e molto più efficacemente, attraverso la tecnologia che è esclusivamente in mano a privati (compresa anche quella militare).
L’uomo sarà sempre meno essere autonomo e cosciente, ma dovrà soddisfare invece standard ben precisi e prestabiliti.
Se qualcuno pensa ancora che sia solo distopica fantascienza, a breve dovrà ricredersi.
Non vorrei passare da menagrama Cassandra, ma siamo quasi giunti al punto di non ritorno e solo un globale risveglio dell’umanità potrebbe fermare tutto questo.
Ma dubito che ciò possa accadere dato che la maggior parte delle persone non è stata neanche capace di staccare definitivamente la spina del proprio televisore, ma è stata invece oltremodo bravissima nell’eseguire prontamente e a comando lo spin-off da DVB1 a 2 per non perdersi proprio nulla di ciò che gli viene quotidianamente propinato.
E’ la matrix che avanza, che altro?
No al transumanesimo.