Dubai è uno dei paesi più secchi al mondo, con temperature che raggiungono tranquillamente i 50 gradi. Anni fa, per un servizio, mi ero stupito di quanto tenacemente annaffiassero dei giardini per strappare al deserto qualche scampolo di vegetazione.
Da qualche tempo hanno deciso di puntare sulla pioggia a comando. Quando il servizio meteo scorge un certo numero di nuvole promettenti fa decollare droni specializzati che le bombardano con scariche elettriche che trasformano il vapore dallo stato gassoso a quello liquido, acqua insomma. Oppure ottengono lo stesso risultato sparando addosso alle nubi ioduro d’argento che le fa addensare inducendo la precipitazione. Cloud seeding si chiama, vale a dire inseminare le nuvole, farci nascere dentro temporali.
La tecnica, capitolo del più ampio libro dell’ingegneria climatica, vale a dire modificare per via tecnologica le condizioni climatiche del pianeta, non è nuova. L’avrebbero utilizzata i cinesi per l’inaugurazione delle Olimpiadi del 2008 per far piovere altrove e risparmiare lo stadio dove si teneva la cerimonia di apertura. Oppure sulle piste da sci del Colorado per creare nevicate più copiose.
Esperimenti sono stati fatti anche in Italia. A quanto pare funziona sempre meglio. Anche se resta l’obiezione generale contro il Geoengineering, ovvero che invece di affrontare a monte le cause del riscaldamento si intervenga a valle sugli effetti.
Qui vedrete che HARP e stato trasferito al Polo Sud, con il quale mandano ANCHE i terremoti ai nemici dei Mormoni.
https://helenastales.weebly.com/blogue/a-year-at-the-south-pole-with-the-ice-cube-neutrino-detector-the-secret-space-program-connection
Se poi con la sindrome di Morgellons germogli come un fico d’india, poco male, pazienza.