La famiglia di Sneha Lunawat, medico dentista indiana di 34 anni morta dopo aver ricevuto il vaccino contro il Covid-19 all’inizio di quest’anno, sta pianificando di rivolgersi al Tribunale per richiedere un risarcimento sulla base delle risultanze dell’indagine tempestiva e appropriata da parte dell’AEFI, ente governativo di farmacovigilanza.
Mentre l’AEFI ha confermato che Lunawat è morta a causa della trombocitopenia trombotica indotta dal vaccino, la sua famiglia è preoccupata per la risposta inadeguata da parte del governo e del Serum Institute of India (SII), l’equivalente dell’Istituto Superiore di Sanità.
“Quasi dopo sette mesi, il governo ha rilasciato il rapporto di valutazione. Ne siamo venuti a conoscenza da soli poiché controllavamo il sito web ogni giorno”, ha detto Samruddhi Lunawat, la sorella minore di Sneha.
Nel suo rapporto di valutazione, il comitato nazionale dell’AEFI ha affermato che “il caso di morte per il quale è stata effettuata una valutazione di causalità è risultato avere un’associazione causale coerente con la vaccinazione”.
La valutazione è stata effettuata dalla commissione il 25 settembre e il suo rapporto è stato pubblicato sul sito web del ministero della salute il 2 ottobre.
Lunawat aveva ricevuto il vaccino Covishield a gennaio ed è morta il 1 marzo.
La sorella della giovane dentista ha affermato che anche dopo che le indagini hanno rivelato che Sneha era morta a causa di complicazioni dovute al vaccino, nessuno è ancora entrato in contatto con la famiglia.
“Avevamo persino inviato un’e-mail al Serum Institute of India mentre era ricoverata in ospedale per aiutarci. Ma hanno detto che non succede a causa del vaccino”, ha detto.
La famiglia si era quindi rivolta all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che aveva avviato le indagini sul caso.
Il gruppo governativo che indaga sugli eventi avversi gravi derivanti dalle vaccinazioni contro il Covid-19 ha riscontrato un rischio inequivocabile di coaguli di sangue a seguito della somministrazione dei vaccini Covishield in India. In precedenza, aveva anche emesso un avviso.
Tuttavia, la famiglia Lunawat ritiene che non sia abbastanza.
Malini Aisola, co-organizzatore dell’All India Drugs Action Network (AIDAN), che ha dovuto intervenire per far denunciare il caso, ha affermato di volere che le persone siano informate dei rischi attraverso un’adeguata promozione di avvisi e una pronta reattività del governo nel fornire cure, tra cui diagnosi, indagini approfondite e risarcimento.