ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
Vaccini: report, evitate 70 mila morti in Italia in un secolo
L’impatto dei programmi vaccinali in Italia dal 1900 ad oggi
I dati ottenuti indicano che grazie alle vaccinazioni contro difterite, tetano e poliomielite (le tre malattie infettive con la mortalità più elevata nel secolo scorso) sono state prevenute oltre 70.000 morti (Tabella 1).
Per le altre malattie non è stato stimato il numero di morti in quanto la mortalità prima dell’introduzione della vaccinazione mostrava già un trend in diminuzione e i tassi di mortalità risultavano comunque bassi.
Ecco cosa omettono di dire quando fanno questi calcoli
La costruzione di fognature chiuse hanno impedito alle malattie di trasferirsi con gli insetti volanti (mosche) dalle feci all’uomo la poliomielite è una malattia a contagio oro/fecale.
La depurazione e la disinfezione dell’acqua con ad esempio il cloro hanno reso l’acqua pulita e potabile.
L’uso dell’acqua calda per lavare panni e stoviglie (ad esempio a 55 gradi il virus del vaiolo viene distrutto) e riscaldare gli ambienti hanno contribuito alla scomparsa delle epidemie.
L’uso di disinfettanti per i pavimenti e le pareti piastrellate e lavabili nelle cucine hanno contribuito ad abbattere le infezioni.
La cottura degli alimenti, la sterilizzazione degli strumenti, dei cibi la pastorizzazione, IL SAPONE e la buona abitudine di lavarsi le mani.
L’isolamento delle persone malate, e molte altre cose che per motivi di tempo e di spazio non sto ad elencare, tutte cose che a noi oggi sembrano naturali ma che nel 1900 non esistevano.
Quindi dire che i vaccini hanno evitato 70.000 morti, non solo è falso ma addirittura ingannevole.
L’inchiesta parlamentare fatta in Italia sulle condizioni igienico-sanitarie dei comuni del Regno tra 1885-86 rivelò che su un totale di 8.258 comuni più di 6.400 erano privi di rete fognaria, solo 3.335 erano forniti di latrine e in 797 comuni gli escrementi venivano depositati negli spazi pubblici, nelle strade e nei cortili.
Molti comuni non disponevano di acqua potabile e in molti casi questa giungeva agli abitanti attraverso condotti a cielo aperto.
Negli anni precedenti all’inchiesta la situazione era sicuramente peggiore.
La situazione italiana rappresenta solo un esempio per capire come si viveva in tutta Europa. Non solo l’acqua di superficie era inquinata ma anche quella di falda era soggetta a infiltrazioni, i condotti non venivano costruiti con materiali impermeabili, si crepavano e venivano contaminati da rifiuti di ogni genere.
Molte grandi città possedevano una rete fognaria a canalizzazione mista, cioè destinata alla raccolta sia di acque bianche che di acque nere.
Legato al problema dell’acqua c’era quello dello smaltimento dei rifiuti. Alcune grandi città davano in appalto il servizio di nettezza urbana ma nei paesi e nelle periferie si agglomerava tutto per strada.
Le città si presentavano invase da rifiuti di ogni genere: dagli scarti di lavorazioni della concia delle pelli a quelli della macellazione, da quelli dei mercati giornalieri al letame degli animali.
Le case dei poveri erano sovraffollate, prive di latrine e lavatoi e al loro interno venivano allevati anche gli animali. Vi era, inoltre, la consuetudine di seppellire i morti nelle chiese e nei conventi che erano abitualmente frequentati dai fedeli…..
QUESTO ERA IL CONTESTO IN CUI SI SONO SVILUPPATE LE EPIDEMIE COME COLERA, POLIOMIELITE, VAIOLO, ETC… CON IL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI IGIENICO SANITARIE ECONOMICHE E ALIMENTARI LA MORTALITÀ E LE EPIDEMIE SONO ANDATE VIA VIA SCOMPARENDO. INDISTINTAMENTE TRA NAZIONI VACCINATE E NON VACCINATE E TRA MALATTIE VACCINABILI E NON VACCINABILI.
QUINDI DA COME SI PUO’ VEDERE NON SONO STATI I VACCINI AD EVITARE LE MORTI, MA IN COMPENSO I VACCINI HANNO CAUSATO UN EPIDEMIA DI MALATTIE AUTOIMMUNI
In Italia le malattie autoimmuni sono in costante crescita
AUTISMO (600.000 MILA)
DIABETE DI TIPO 1 (300.000 MILA)
ALZHEIMER (1.200.000)
SCLEROSI MULTIPLA (120.000)
SLA (3.500)
ARTRITE REUMATOIDE (400.000)
E ALTRI VARIE MALATTIE AUTOIMMUNI