Città del Vaticano – L’episodio sta creando non pochi imbarazzi al di là del Tevere. Sono stati fermati dai carabinieri durante i controlli di routine che vengono fatti ogni notte, dopo le ore 22, quando scatta il lockdown imposto dal governo su tutto il territorio per contenere la pandemia. Si tratta di alcuni sacerdoti nottambuli che vivono nella Casa del clero di via della Scrofa, la stessa che utilizzava papa Francesco fino all’entrata del conclave nel 2013.
Mentre rientravano hanno naturalmente dovuto dimostrare alle forze dell’ordine che erano fuori per motivi di servizio e fornire le ragioni attraverso l’autocertificazione, cosa che ha ovviamente richiesto la conferma del responsabile della Casa del Clero intitolata a Paolo VI, monsignor Paolo Ricca, lo stesso prelato che per conto di Papa Francesco dirige altre tre strutture vaticane in cui vivono seminaristi, sacerdoti, teologi, ex nunzi in pensione: a Via dell’Erba, vicino al Vaticano, a Via della Traspontina e la Casa Santa Marta, la residenza scelta dal pontefice dopo che è diventato papà. Monsignor Ricca che vive in via della Scrofa si sarebbe dovuto svegliare nel cuore della notte un paio di volte e dare la conferma alle forze dell’ordine che i monsignori risiedevano effettivamente nella struttura, in zona extraterritoriale.