Premesso che: “Big Pharma” è il termine usato per indicare il cartello composto dalle principali case farmaceutiche mondiali, tra cui figurano anche aziende italiane. Cartello che esercita pressioni sulla politica nazionale e internazionale grazie a potentissime lobby; come si legge sul libro, appena uscito, dal titolo “Protocollo contagio” (autore il giornalista Franco Fracassi): «La maggior parte del bilancio dell’Ema (l’Agenzia europea del farmaco) è coperto dai contributi versati dalle case farmaceutiche per l’esame delle richieste d’autorizzazione al commercio dei nuovi medicinali. Il suo bilancio finanziario dipende per 83% dal versamento dei contributi di Big Pharma. È una lobby così potente da avere la possibilità di scegliere uno dei due relatori incaricati di valutare la richiesta di approvazione di un nuovo farmaco. E perfino il consiglio di amministrazione dell’Ema ha un quarto dei suoi membri che ha dichiarato interessi nell’industria farmaceutica»; sul “British Medical Journal” si è potuto leggere: «La giurisdizione dell’industria sull’Ema è uno dei più grandi conflitti di interessi che si possano immaginare. In questo modo, l’industria regola l’autorizzazione dei suoi stessi prodotti»;….
FONTE : https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1160813