“Covid-19 is not a pandemic”: non una pandemia, ma una “sindemia”. Per il direttore di The Lancet la gestione dell’emergenza, basata solo su sicurezza ed epidemiologia, non raggiunge l’obbiettivo di tutelare la salute e prevenire i morti. Covid-19 non è la peste nera né una livella: è una malattia che uccide quasi sempre persone svantaggiate, perché con redditi bassi e socialmente escluse oppure perché affette da malattie croniche, dovute a fenomeni eliminabili se si rinnovassero le politiche pubbliche su ambiente, salute e istruzione. Senza riconoscere le cause e senza intervenire sulle condizioni in cui il virus diventa letale, nessuna misura sarà efficace. Nemmeno un vaccino
Non chiamiamola pandemia, ma sindemia
I governi sarebbero colpevoli di aver trascurato la vera natura di Covid-19, soprattutto ora, a nove mesi dallo scoppio dell’emergenza.
Cos’è una sindemia?
A differenza della pandemia, che indica il diffondersi di un agente infettivo in grado di colpire più o meno indistintamente il corpo umano con la stessa rapidità e gravità ovunque, la sindemia implica una relazione tra più malattie e condizioni ambientali o socio-economiche. L’interagire tra queste patologie e situazioni rafforza e aggrava ciascuna di esse. Questo nuovo approccio alla salute pubblica è stato elaborato da Merril Singer nel 1990 e fatto proprio da molti scienziati negli ultimi anni. Consente di studiare al meglio l’evoluzione e il diffondersi di malattie lungo un contesto sociale, politico e storico, in modo di evitare l’analisi di una malattia senza considerare il contesto in cui si diffonde.
Per intenderci, chi vive in una zona a basso reddito o altamente inquinata, corre un maggior rischio di contrarre tumori, diabete, obesità o un’altra malattia cronica. Allo stesso tempo, la maggiore probabilità di contrarre infermità fa salire anche le possibilità di non raggiungere redditi o condizioni di lavoro che garantiscano uno stile di vita adeguato, e così via, in un circolo vizioso.
La sindemia è quel fenomeno, osservato a livello globale, per cui le fasce svantaggiate della popolazione risultano sempre più esposte alle malattie croniche e allo stesso tempo sempre più povere.
Qui l’editoriale di THE LANCET
https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-67362032000-6/fulltext?fbclid=IwAR2grmPKAN_bhsmU-UYDOrgHfyW4OTQ-ngnhA_0APyxalULc3yW0MbwZ7Ao
The most important consequence of seeing COVID-19 as a syndemic is to underline its social origins. The vulnerability of older citizens; Black, Asian, and minority ethnic communities; and key workers who are commonly poorly paid with fewer welfare protections points to a truth so far barely acknowledged—namely, that no matter how effective a treatment or protective a vaccine, the pursuit of a purely biomedical solution to COVID-19 will fail. Unless governments devise policies and programmes to reverse profound disparities, our societies will never be truly COVID-19 secure. As Singer and colleagues wrote in 2017, “A syndemic approach provides a very different orientation to clinical medicine and public health by showing how an integrated approach to understanding and treating diseases can be far more successful than simply controlling epidemic disease or treating individual patients.” I would add one further advantage. Our societies need hope. The economic crisis that is advancing towards us will not be solved by a drug or a vaccine. Nothing less than national revival is needed. Approaching COVID-19 as a syndemic will invite a larger vision, one encompassing education, employment, housing, food, and environment. Viewing COVID-19 only as a pandemic excludes such a broader but necessary prospectus.
TRADUZIONE
La conseguenza più importante del vedere COVID-19 come una sindemia è sottolinearne le origini sociali. La vulnerabilità dei cittadini anziani; Comunità etniche nere, asiatiche e minoritarie; e i lavoratori chiave che sono comunemente mal pagati con meno protezioni sociali indicano una verità finora a malapena riconosciuta – vale a dire, che non importa quanto sia efficace un trattamento o protettivo un vaccino, la ricerca di una soluzione puramente biomedica al COVID-19 fallirà. A meno che i governi non escogitino politiche e programmi per invertire profonde disparità, le nostre società non saranno mai veramente sicure del COVID-19. Come hanno scritto Singer e colleghi nel 2017, “Un approccio sindemico fornisce un orientamento molto diverso alla medicina clinica e alla salute pubblica, mostrando come un approccio integrato alla comprensione e al trattamento delle malattie può avere molto più successo rispetto al semplice controllo delle malattie epidemiche o al trattamento dei singoli pazienti”. Aggiungerei un ulteriore vantaggio. Le nostre società hanno bisogno di speranza. La crisi economica che avanza verso di noi non sarà risolta da un farmaco o da un vaccino. È necessario niente di meno che il risveglio nazionale. Avvicinarsi a COVID-19 come un sindacato inviterà a una visione più ampia, che comprenda istruzione, occupazione, alloggio, cibo e ambiente. Considerare COVID-19 solo come una pandemia esclude un prospetto più ampio ma necessario.