I disturbi dello spettro autistico (ASD) sono gravi disturbi dello sviluppo multisistemico e una preoccupazione urgente per la salute pubblica globale. L’immunità disfunzionale e la funzione cerebrale compromessa sono deficit fondamentali nell’ASD.
L’alluminio (Al), l’adiuvante vaccinale più comunemente usato, è una neurotossina dimostrata e un forte stimolatore immunitario. Quindi, l’adiuvante alluminio ha il potenziale per indurre disturbi neuroimmuni. Quando si valuta la tossicità adiuvante nei bambini, è necessario considerare due punti chiave:
(1) i bambini non dovrebbero essere visti come “piccoli adulti” poiché la loro fisiologia unica li rende molto più vulnerabili agli insulti tossici;
(2) se l’esposizione ad alluminio da solo pochi vaccini può portare a deterioramento cognitivo e autoimmunità negli adulti, è irragionevole chiedersi se gli attuali programmi pediatrici, spesso contenenti 18 vaccini adiuvati con alluminio, siano sicuri per i bambini?
Applicando i criteri di Hill per stabilire la causalità tra l’esposizione e il risultato abbiamo studiato se l’esposizione ad alluminio dai vaccini potrebbe contribuire all’aumento della prevalenza di ASD nel mondo occidentale. I nostri risultati mostrano che:
(1) i bambini dei paesi con la più alta prevalenza di ASD sembrano avere la più alta esposizione all’alluminio dai vaccini;
(2) l’aumento dell’esposizione agli adiuvanti di alluminio è significativamente correlato all’aumento della prevalenza di ASD negli Stati Uniti osservato negli ultimi due decenni (Pearson r = 0,92, p <0,0001);
(3) esiste una correlazione significativa tra la quantità di alluminio somministrata ai bambini in età prescolare e l’attuale prevalenza di ASD in sette paesi occidentali, in particolare a 3-4 mesi di età (Pearson r = 0,89-0,94, p = 0,0018-0,0248) . L’applicazione dei criteri di Hill a questi dati indica che la correlazione tra alluminio nei vaccini e ASD può essere causale (causato). Poiché i bambini rappresentano una frazione della popolazione più a rischio di complicanze a seguito dell’esposizione ad Al, sembra giustificata una valutazione più rigorosa della sicurezza dell’adiuvante di Alluminio.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22099159/