Lo studio dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr e di Arpa Lombardia. Vivere in un luogo con molto smog, di per sé, non favorisce la trasmissione del virus
LE POSSIBILITA’ di contagiarsi di Covid-19 all’aperto sono infinitesimamente basse. Anche se si vive in aree urbane caratterizzate da una massiccia presenza nell’aria di particolato, quel mix di inquinanti invisibili che rappresentano il frutto delle attività dell’uomo. Sgombera il campo dai dubbi, uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr e di Arpa Lombardia, pubblicato sulla rivista “Environmental Research”. E aggiunge un tassello in più alla conoscenza di quella che può essere la relazione tra l’andamento della pandemia e la situazione atmosferica. La maggiore diffusione dei contagi nella Pianura Padana ha con ogni probabilità poco a che vedere con il suo essere la zona più inquinata della Penisola. Diverso invece potrebbe essere il discorso se si guarda alle conseguenze in termini di mortalità. È un dato di fatto, d’altra parte, che l’inquinamento mini la salute, a vari livelli. E in questi mesi è divenuto chiaro a tutti che quanto più fragili sono le condizioni di partenza di una persona, tanto più alti risultano i rischi entrando a contatto con il coronavirus.