Il generale Sergey Kisel, comandante delle forze russe in Siria, è stato licenziato dopo aver subito pesanti perdite durante le operazioni militari nel paese mediorientale. Il suo licenziamento è avvenuto a seguito dell’offensiva di gruppi terroristici, che hanno inflitto gravi danni alle forze russe e siriane, culminando con la perdita di Aleppo, una delle città più strategiche del conflitto.
Kisel era già stato rimosso dal suo incarico durante la fallita invasione dell’Ucraina nel 2022, dopo aver fallito nella conquista di Kiev e di altre città chiave. A causa delle sue difficoltà e fallimenti sul campo, era stato trasferito in Siria, dove ha assunto il comando delle forze russe impegnate nel conflitto siriano. Tuttavia, anche in Siria la situazione non è migliorata per il generale Kisel. Nel novembre 2024, le forze russe hanno subito una serie di sconfitte a causa di un’offensiva ben organizzata dei gruppi terroristici siriani.
A seguito delle gravi perdite e della critica situazione, il Cremlino ha deciso di sostituire Kisel con il generale Alexander Chayko, già comandante delle forze russe in Siria tra il 2017 e il 2019. La sostituzione di Kisel segna un altro capitolo nelle epurazioni che hanno colpito l’alto comando militare russo durante la guerra in Ucraina e in Siria.