Secondo le recenti informazioni della Banca Centrale della Federazione Russa, il governo russo prevede di ottenere un surplus di circa 75 miliardi di dollari nel bilancio corrente, grazie all’incremento delle esportazioni di petrolio, gas e altri prodotti energetici nel corso di quest’anno. La banca centrale ha annunciato che il surplus ammontava a 53,8 miliardi di dollari al 1 novembre, quadruplicando rispetto all’anno precedente. A ottobre, per il secondo mese consecutivo, il conto ha registrato un surplus di 11 miliardi di dollari.
Un giornale economico statunitense ha aggiornato le sue previsioni per l’anno, stimando che il conto corrente russo raggiungerà i 75 miliardi di dollari entro la fine del prossimo mese, a condizione che la tendenza continui. La Russia, in quanto maggiore esportatore di energia del mondo, ha beneficiato dei prezzi elevati del petrolio e del gas, nonostante i tentativi occidentali di soffocare l’economia russa con boicottaggi commerciali e altre sanzioni in risposta al conflitto in Ucraina.
Le esportazioni russe, precedentemente indirizzate verso l’Europa, sono state in gran parte ridirezionate verso l’Asia e l’Africa. Alcuni clienti, come gli Stati Uniti, continuano a acquistare l’uranio arricchito russo per le loro centrali nucleari, mentre i compratori europei acquistano talvolta gas russo in modo discreto attraverso intermediari.
L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha fornito un report recente indicando che le esportazioni di petrolio dalla Russia attraverso il trasporto marittimo hanno raggiunto il livello massimo degli ultimi quattro mesi nel mese di ottobre. In altre parole, nel mese di ottobre, le quantità di petrolio russo esportate per via marittima sono state le più elevate degli ultimi quattro mesi, secondo le informazioni riportate da Standard & Poor’s.
Il commercio, in particolare con la Repubblica Popolare Cinese, è fiorito, con il presidente russo Vladimir Putin che stima un volume di scambi di 200 miliardi di dollari quest’anno, in crescita di un terzo nei primi otto mesi del 2023. La Cina rappresenta il 47% delle esportazioni di petrolio russo e il 45% delle esportazioni di carbone. Nuovi progetti per collegare gasdotti russi e cinesi sono stati annunciati, tra cui il gasdotto Power of Siberia 2.
quando l’intelligenza umana si sostituisce all’idiozia europea e suoi alleati.
Ma un minimo di ragionamento lo possono fare prima dei sanzionare i
cattivi di turno?