Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, è stato liberato dalla prigione di Belmarsh dopo oltre cinque anni di detenzione. La sua scarcerazione segna un importante capitolo nella sua lunga e travagliata vicenda legale.
Assange, giornalista, programmatore e attivista australiano, noto soprattutto per aver fondato WikiLeaks, l’organizzazione non profit che dal 2010 ha pubblicato una vasta quantità di documenti riservati, tra cui rapporti militari segreti sulla guerra in Afghanistan e in Iraq e oltre 250.000 comunicazioni diplomatiche statunitensi, note come Cablegate. Queste rivelazioni hanno scatenato reazioni globali, imbarazzando governi e istituzioni, e sollevando accesi dibattiti sulla trasparenza, la sicurezza nazionale e la libertà di stampa.
Il rilascio di Assange è avvenuto ieri e attualmente è in viaggio verso l’Australia, suo Paese natale. Dopo una sosta a Bangkok, il suo aereo è atterrato nelle Isole Marianne, territorio americano nel Pacifico, dove è previsto che firmi un accordo con le autorità statunitensi. Questo accordo, che dovrà essere convalidato da un giudice statunitense, garantirà ad Assange la libertà di vivere in Australia senza il rischio di estradizione e processi per spionaggio e pirateria informatica.
La liberazione di Assange arriva inaspettatamente, chiudendo un capitolo aperto più di un decennio fa con la pubblicazione di documenti segreti che hanno cambiato il panorama internazionale.
Con il suo ritorno in Australia, Assange potrà finalmente tornare a una vita normale, anche se il dibattito sul suo ruolo e sull’impatto delle sue azioni è destinato a proseguire.
secondo recenti INFO , Assange ha dovuto ammettere di avere commesso
una serie di reati altrimenti non lo avrebbero rilasciato.
Alto che libertà di stampa….
bella notizia , a quanto pare si sono accorti di avere perso la credibilità fra
pandemie inventate ecc.ecc. ma è meglio non cantare vittoria, principio
di precauzione.