Nel “Libro dei Vigilanti”, una sezione del Libro di Enoch escluso dalla Bibbia, un antico testo giudaico-intertestamentale attribuito al patriarca biblico Enoch, bisnonno di Noè, si narra che in un’epoca remota, i vigilanti, conosciuti anche come “angeli” o “Figli del cielo” furono attratti dalle “figlie degli uomini”, ammirandone la bellezza e decisero di unirsi a loro.
Ed accadde, da che aumentarono i figli degli uomini, (che) in quei tempi nacquero, ad essi, ragazze belle di aspetto. E gli angeli, figli del cielo, le videro, se ne innamorarono, e dissero fra loro: “Venite, scegliamoci delle donne fra i figli degli uomini e generiamoci dei figli”.
Il loro capo, Semeyaza, temeva che questa unione fosse scoperta dal Supremo o altissimo, e che se scoperti avrebbero subito delle gravi conseguenze, quindi giurarono tutti di mantenere il segreto. Così, duecento di loro, dopo aver giurato fedeltà, discesero sul monte Armon e si unirono alle donne umane, insegnando loro “tutte le arti” comprese quelle proibite. Questo includeva conoscenze su scienze, arti, tecniche e altre abilità che erano considerate proibite o non accessibili agli umani prima dell’arrivo dei Vigilanti.
E disse loro Semeyaza, che era il loro capo: “Io temo che può darsi che voi non vogliate che ciò sia fatto e che io solo pagherò il fio di questo grande peccato”. E tutti gli risposero e gli dissero: “Giuriamo, tutti noi, e ci impegniamo che non recederemo da questo proposito e che lo porremo in essere “. Allora tutti insieme giurarono e tutti quanti si impegnarono vicendevolmente ed erano, in tutto, duecento. E scesero in Ardis 4, cioè sulla vetta del monte Armon e lo chiamarono Monte Armon poiché su esso avevano giurato e si erano scambiati promessa impegnativa.
E si presero, per loro, le mogli ed ognuno se ne scelse una e cominciarono a recarsi da loro. E si unirono con loro ed insegnarono ad esse incantesimi e magie e mostrarono loro il taglio di piante e radici.
E Azazel insegnò agli uomini a far spade, coltello, scudo, corazza da petto e mostrò loro quel che, dopo di loro e in seguito al loro modo di agire (sarebbe avvenuto): braccialetti, ornamenti, tingere ed abbellir le ciglia, pietre, più di tutte le pietre, preziose e scelte, tutte le tinture e (gli mostrò anche) il cambiamento del mondo.
E vi fu grande scelleratezza e molto fornicare. E caddero nell’errore e tutti i loro modi di vivere si corruppero. Amezarak istruì tutti gli incantatori ed i tagliatori di radici. Armaros (insegnò) la soluzione
degli incantesimi. Baraqal (istruì) gli astrologi. Kobabel (insegnò) i segni degli astri; Temel insegnò l’astrologia e Asradel insegnò il corso della luna.
Dall’unione tra le donne umane e i Vigilanti, emersero giganti di imponente statura. Queste creature si ribellarono all’umanità perpetrando atti di violenza e dopo aver esaurito le risorse iniziarono a nutrirsi di esseri umani.
Ed esse rimasero incinte e generarono giganti la cui statura, per ognuno, era di tremila cubiti.
Costoro mangiarono tutto (il frutto del)la fatica degli uomini fino a non poterli, gli uomini, più sostentare. E i giganti si voltarono contro di loro per mangiare gli uomini. E cominciarono a peccare contro gli uccelli, gli animali, i rettili, i pesci e a mangiarsene, fra loro, la loro carne e a berne il sangue. La terra, allora, accusò gli iniqui.
Dall’alto, gli arcangeli Michele, Gabriele, Suriele e Uriele scrutarono la terra e videro il sangue versato, udendo il lamento di dolore. Realizzarono che il male causato dai giganti aveva violato l’ordine naturale e decisero di avvertire l’altissimo di ciò che stava succedendo sulla terra.
E si dissero fra loro: “la terra, nuda, ha gridato la voce dei loro clamori fino alla porta del cielo” . Ed ora, dunque, o Santi del cielo, le anime degli uomini vi implorano dicendo.
“Portate il nostro caso innanzi all’Altissimo”.
Secondo il libro apocrifo di Enoch, gli arcangeli occupano un alto grado militare nell’ordine del cielo, paragonabile al grado di comandante. Enoch menziona diverse gerarchie angeliche, tra cui gli arcangeli che hanno autorità e potere significativi. Gli arcangeli sono considerati tra i più potenti e influenti tra i figli del cielo, spesso hanno incaricati importanti e guidano altri angeli nelle loro azioni di guerra.
Mi mostrarono da lontano il Signore seduto sul suo trono. Tutte le milizie celesti, radunate per gradi, avanzando, s’inchinavano al Signore e di nuovo si allontanavano e andavano al loro posto in gioia e in letizia in una luce senza misura.
Gli uomini supplicano il gli esseri del cielo, implorando che il loro caso sia portato all’Altissimo. Gli angeli, a loro volta, chiesero all’altissimo di intervenire, poiché l’umanità era ormai contaminata e il male dilagava sulla terra.
E dissero al loro Signore, al Re: “Poiché (sei) Signore dei signori, Re dei re, Dio degli Dei; poiché il trono della Tua gloria É eterno ed il Tuo nome É santo e glorioso in eterno; poiché Tu sei benedetto e glorioso; poiché hai fatto tutto ed il potere di ogni cosa É con Te e tutto, innanzi a Te, É chiaro e manifesto; poiché vedi tutto e non vi É alcuna cosa che Ti si possa nascondere, vedi, allora, quel che ha fatto Azazel, come egli ha insegnato tutte le pravità sulla terra ed ha reso manifesti i segreti del mondo che si compiono nei cieli e (vedi come) Semeyaza, cui Tu desti il potere di comandare su quelli che erano insieme con lui, ha insegnato gli incantesimi e (vedi come) andarono dalle figlie degli uomini, insieme, giacquero con loro, con quelle donne, si resero impuri e resero manifesti, ad esse, questi peccati, e (vedi come) le donne generarono i giganti e, perciò, tutta la terra si riempì di sangue e di pravità. Ed ora, ecco, le anime dei morti (metafora) gridano ed implorano fino alla porta del cielo, il loro lamento É salito e non possono uscire da davanti alla cattiveria (= non possono scampare, non possono salvarsi dal male…) che si compie sulla terra.
Tu sai tutto, prima che sia. Tu conosci ciò e quel che loro accade e non ci dici nulla. E che cosa conviene che noi, a riguardo di ciò, facciamo per loro”?
In risposta, l’altissimo inviò un messaggio tramite Arseyaleyor a Noè figlio di Lamek, avvertendolo del diluvio imminente destinato a ripulire la terra dall’iniquità. Inoltre, incaricò Raffaele di punire Azazel, imprigionandolo.
“Digli, a nome mio, di nascondersi e manifestagli la fine che verrà poiché la terra, tutta, perirà; un diluvio verrà su tutta la terra e quel che É in essa perirà. Avvisalo che fugga e resti, il suo seme, per tutta la terra!”.
Infine, l’altissimo affidò all’arcangelo Gabriele il compito di affrontare gli angeli scesi sulla terra, condannandoli per le loro azioni. Questa decisione venne presa per pulire la terra dal male causato dagli angeli caduti e dai loro discendenti giganti.
E il Signore, poi, disse a Raffaele: “Lega Azazel mani e piedi e ponilo nella tenebra, spalanca il deserto che É in Dudael e ponilo colà. E ponigli sopra pietre tonde ed aguzze e coprilo di tenebra! E stia colà in eterno e coprigli il viso a che non veda la luce! E, nel grande giorno del giudizio, sia mandato al fuoco! E fa’ vivere la terra che gli angeli hanno corrotto e (quanto al) la vita della terra, annunzia che io farò vivere la terra e che non tutti i figli dell’uomo periranno a causa del segreto di tutto quel che gli angeli vigilanti hanno distrutto ed insegnato ai loro figli. E tutta la terra si É corrotta per aver appreso le opere di Azazel ed ascrivi a lui tutto il peccato!”.
Poi emanò l’ordine per la distruzione dei giganti, progenie dell’unione tra i figli del cielo e le donne umane, discendenti dei peccatori.
E il Signore disse a Gabriele: “Va contro i bastardi e i reprobi e contro i figli di meretrice!
Distruggi, di fra gli uomini, i figli di meretrice e i figli degli angeli vigilanti! Falli uscire e mandali l’uno con l’altro! Essi stessi, poiché non hanno lunghezza di tempo (sono immortali), periranno per scambievole uccisione. E tutti loro ti pregheranno e non riuscirà ai loro padri – poiché, per loro, (i padri) sperano la vita eterna che ognuno di loro viva cinquecento stagioni di pioggia”.E il Signore disse a Michele: “Annunzia a Semeyaza ed agli altri che, insieme con lui, si unirono con le donne per corrompersi, con esse, in tutta la loro impurità: quando tutti i loro figli si trafiggeranno a vicenda, e quando vedranno la morte dei loro cari, legali per settanta generazioni sotto le colline della terra fino al giorno del loro giudizio e della loro fine, fin quando si compirà l’eterna condanna. E, allora, li porteranno nell’inferno di fuoco e saranno chiusi, per l’eternità, in tormenti e in carcere. E quando (Semeyaza?) brucerà e si estinguerà, da allora, insieme con loro, essi saranno legati fino alla fine delle generazioni. E distruggi tutte le anime del piacere e i figli degli angeli vigilanti perché hanno fatto violenza agli uomini! Disperdi, dalla faccia della terra, tutta la violenza e finisca ogni cattiva azione ed appaia la pianta della giustizia e della rettitudine, e le azioni saranno (rivolte) al bene. Giustizia e rettitudine saranno, per l’eternità, piantate in letizia.
Il racconto del Libro di Enoch si presta a una lettura storica che considera il suo utilizzo di metafore per descrivere esperienze, utilizzando i mezzi culturali disponibili all’epoca.
Il Giudizio Universale, presentato nel testo, può essere interpretato come un evento di vasta portata, equiparabile a un cataclisma, scaturito forse dall’uso di armi non convenzionali. Gli “angeli scesi” potrebbero essere intesi come esseri extraterrestri, il cui contatto con l’umanità porta a un cambiamento epocale. Le “arti proibite” insegnate da questi esseri potrebbero rappresentare tecnologie o conoscenze avanzate, al di là della comprensione umana del tempo.
Questa interpretazione del Libro di Enoch dimostra come sia possibile trasformare un resoconto storico in un testo teologico e viceversa, attraverso l’analisi e l’espansione degli eventi e dei concetti esposti. Nel corso del tempo, i resoconti storici possono acquisire significati più profondi e spirituali, diventando parte integrante delle credenze religiose e mitologiche. Nel caso specifico del Libro di Enoch, la narrazione delle esperienze di Enoch e il suo incontro con entità angeliche sono stati interpretati e integrati nella teologia, contribuendo alla comprensione dell’umanità sulla divinità, sulle forze soprannaturali e sul destino dell’umanità stessa. Questo processo di trasformazione evidenzia come le narrazioni storiche possano evolversi nel tempo, influenzate dalle credenze, dalle pratiche e dalle necessità culturali delle comunità che le accolgono.