Una tragedia. Da qualsiasi punto di vista la si consideri, la morte di un ragazzino di 17 anni è una tragedia. E qualsiasi risposta potrà essere trovata al malore che ha stroncato una così giovane vita, non sarà mai abbastanza sufficiente. Un dolore lancinante per i genitori che una domenica mattina si svegliano e trovano il figlio senza vita, nel letto dove si era coricato la sera precedente. E’ accaduto in un’abitazione di Poggio Renatico ieri mattina: a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo provati senza sosta dai sanitari del 118 allertati dai genitori, che sono intervenuti con un’ambulanza e un’automedica.
Il giovane cuore del diciassettenne si è fermato. Nell’appartamento, che si trova in una zona abbastanza isolata di Poggio Renatico, sono arrivati anche i carabinieri, per capire i contorni della vicenda, per escludere che ci potesse essere stata l’azione di terzi.
Non c’è stata. In quelle quattro mura dove il ragazzino – studente dello Ial di Ferrara con il sogno di diventare un bravo cuoco, è stato trovato senza vita – si è consumata una maledetta tragedia. Seguiranno accertamenti, i genitori che hanno anche un’altra figlia più piccola, racconteranno più e più volte che cosa è accaduto. Pare, ma il condizionale è d’obbligo, che il ragazzino avesse accusato alcuni dolori nei giorni scorsi, ma a diciassette anni è impensabile che possa trattarsi di qualcosa di irreparabile. Il pubblico ministero di turno, Ombretta Volta, ha disposto che sul corpo del diciassettenne venga eseguita l’autopsia per capire che cosa l’ha ucciso. Se quei dolori accusati avrebbero dovuto essere un campanello d’allarme.