Roma potrebbe essere costretta a rinunciare per almeno due anni all’energia elettrica francese da cui il nostro Paese importa il 5% del suo fabbisogno annuo
L’Italia potrebbe essere costretta a fare a meno per un paio d’anni dell’energia elettrica francese, da cui il nostro Paese importa il 5% del suo fabbisogno annuo.
Lo riferisce La Repubblica, che fa riferimento a una comunicazione diramata da Edf, il colosso dell’energia elettrica francese, ai gestori della rete italiana e al ministero della Transizione ecologica. Intanto la Francia continua a mettere in atto una serie di provvedimenti simbolici contro il caro energia. Dopo la Torre Eiffel a Parigi e l’Hotel de Ville a Versaille, infatti, anche la piramide del Louvre sarà al buio: le luci che illuminano il monumento si spegneranno alle 23 invece che all’una del mattino. La decisione è stata annunciata dal ministro per la cultura Rima Abdul Malak. Una misura che segue altre simili imposte dalla sindaca della Capitale francese Anne Hidalgo.
Il taglio delle forniture – Secondo quanto riporta La Repubblica, facendo riferimento a una comunicazione diramata da Edf, il colosso dell’energia elettrica francese, ai gestori della rete italiana e al ministero della Transizione ecologica, l’Italia potrebbe essere costretta a fare a meno per almeno due anni dell’energia elettrica francese, da cui il nostro Paese importa il 5% del suo fabbisogno annuo. Dal Mite, scrive il quotidiano, confermano che “la comunicazione è stata ricevuta” e che “il problema era già noto da mesi, e benché sia un’eventualità che non è detto si realizzi, i tecnici del ministero sono al lavoro su tutti gli scenari”. L’eventuale stop all’importazione di energia francese potrebbe avere conseguenze “negative” sulla stabilità della rete e sul mix di approvvigionamenti, con il rischio che possano servire più gas o carbone per colmare il deficit provocato dai francesi, il cui parco nucleare – con 32 reattori su 56 fermi – è a mezzo servizio per lavori di manutenzione.
L’accordo tra Parigi e Berlino – Mentre sull’Italia si sta per abbattere l’ennesima stangata dovuta alla crisi energetica, con l’imminente rischio di stop della Francia alle forniture elettriche, Parigi e Berlino si alleano sulla “solidarietà energetica franco-tedesca”.
Parigi fornirà il gas ai tedeschi e Berlino darà l’elettricità ai francesi: è la sostanza dell’accordo annunciata all’Eliseo dal presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, in una conferenza stampa tenuta dopo un colloquio in videochiamata con il cancelliere Olaf Scholz. “La Germania ha bisogno del nostro gas e noi abbiamo bisogno dell’elettricità prodotta nel resto dell’Europa, e in particolare in Germania”, ha detto Macron.
Ci stanno prendendo per il naso, depistandoci apposta per prendere tempo.
Chiediamoci perchè si punta sul problema climatico ad esempio.
L’alluvione delle Marche recente………….oggi viene fuori che prima
della catastrofe ambientale un aereo della Nato sorvolava quella zona.
Facciamo uno piu’ uno, se la tecnologia moderna puo’ stimolare la pioggia
od altro, in questo periodo di elezioni alle porte, continuare con il terrore
aiuta o no chi vuole mantenere la poltrona e cerca pure di farlo legalizzando tutto?
Dal sito Codacons del 25/02/22
BOLLETTE, CODACONS: IN ITALIA INUTILIZZATI 752 POZZI PER ESTRAZIONE DEL GAS. POTREBBERO PRODURRE 90 MILIARDI DI METRI CUBI ALL’ANNO E COPRIRE FABBISOGNO NAZIONALE
L’Italia potrebbe essere autonoma sul fronte della produzione di energia e reperire da sola le quantità di gas sufficienti a coprire il fabbisogno nazionale.
…
“Al di là dei casi dove ragioni ambientali e di sicurezza del territorio escludono la possibilità di estrazione, è evidente l’incapacità del nostro paese di utilizzare i pozzi abbandonati e attingere al tesoro nascosto nel sottosuolo – spiega il presidente Carlo Rienzi – Se si attivassero i giacimenti in disuso sarebbe possibile produrre in casa nostra il gas necessario a coprire il fabbisogno nazionale, azzerando i rincari delle bollette e consentendo risparmi per centinaia di miliardi di euro all’anno”.
Una questione su cui ora dovrà pronunciarsi la Corte dei Conti, per verificare se le carenze e gli errori dello Stato sul fronte delle estrazioni di gas possano configurare un danno erariale per la collettività.
Null’altro seppi…
Parlate fetusi maledetti!
Mah, magari si sono pronunciati in sardo arcaico e non li ho capiti…
I Conti della Corte latitano!
WANTED: DEAD OR ALIVE
(se volete posso regalarvi la mia vecchissima Texas Instruments TI-30 con bellissimo display a led rossi)