Nella comunità scientifica è in corso un dibattito sulla lattoferrina, una proteina con potenziali effetti inibitori sul Covid-19. Recentemente, molti consumatori a Roma hanno acquistato lattoferrina, influenzati da passaparola e consigli medici.
I risultati dello studio universitario sulla lattoferrina hanno scatenato un acceso dibattito tra il virologo del San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, e la professoressa Elena Campione, una delle autrici dello studio.
Dopo che Burioni ha affidato il suo scetticismo al proprio profilo Facebook dichiarando:
“non esiste alcuna evidenza clinica che indichi l’utilità della lattoferrina nel prevenire o curare il Covid-19”,
La professoressa Campione ha difeso il suo lavoro, sottolineando le prove scientifiche che dimostrano l’efficacia della lattoferrina nel legarsi al virus e alle cellule dell’ospite, inibendo le prime fasi dell’infezione e dimostrando effetti anche nella fase post-infezione.
«È ancora doveroso riportare alcune utili evidenze scientifiche – spiega la professoressa tornata all’università romana dopo aver fatto esperienza in Brasile e negli Stati Uniti – per illuminare qualche virologo abituato a vedere più telecamere che pazienti».