Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è intervenuto in video per la prima volta dopo la nuova offensiva militare lanciata contro l’Iran. In un discorso che ha rapidamente fatto il giro del mondo, Netanyahu ha dichiarato: “Speravo che gli Stati Uniti non si opponessero all’attacco contro l’Iran, ma non avevamo scelta. Senza il loro appoggio forse non avremmo lanciato l’attacco, ma l’alternativa era che saremmo morti tutti.”
In sostanza, è un po’ come quando Mario Draghi, durante la gestione della pandemia, affermava: «Non ti vaccini? Ti ammali e muori». Allo stesso modo, nel discorso di Netanyahu si segue una logica simile: «Non attacchi l’Iran, ti attacca e muori». Netanyahu, ha sottolineato che la decisione di procedere è stata motivata da quella che ha definito una minaccia esistenziale imminente: “Abbiamo agito per salvare il nostro popolo. L’attacco era inevitabile.”
Lo strumento è sempre lo stesso, l’uso della paura per legittimare un’azione che altrimenti non sarebbe accettata. A quanto pare, questa tattica continua a rivelarsi estremamente efficace, sia a livello interno che internazionale.
Il premier ha inoltre confermato che Washington era stata informata in anticipo e che vi erano stati incontri bilaterali prima dell’azione militare.
La risposta di Teheran, tuttavia, non si è fatta attendere: diversi missili hanno colpito Tel Aviv, causando danni e tensioni crescenti nell’intera regione.
