Antonietta Gatti è una fisica italiana di fama internazionale, nota per il suo lavoro pionieristico nel campo della nanomedicina e della nanotoxicologia. Ha ricoperto il ruolo di Professore Associato presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) nell’Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici, ed è stata anche docente all’Università di Urbino.
Antonietta Gatti ha una solida carriera scientifica alle spalle, con un focus particolare sulle nanoparticelle e i loro effetti sulla salute. Ha pubblicato più di 165 studi, molti dei quali apparsi su riviste scientifiche con revisione paritaria (peer-reviewed), e le sue ricerche sono state citate oltre 4.000 volte, un dato che dimostra l’impatto del suo lavoro nella comunità scientifica.
Secondo il sito FellowsBSE, il suo contributo accademico è ancora più ampio: ha scritto 3 libri, 7 capitoli di libri e oltre 260 lavori, includendo non solo articoli scientifici ma anche relazioni a conferenze e rapporti tecnici. Inoltre, collabora come revisore per diverse riviste internazionali specializzate in nanotossicologia e nanomedicina, contribuendo a valutare la qualità delle ricerche in questo campo.
Gatti ha dedicato gran parte della sua carriera allo studio delle nanoparticelle, particelle microscopiche che hanno applicazioni in vari campi, dalla medicina all’industria. Ha coniato il termine “nanopatie” per descrivere malattie causate dall’esposizione a nanoparticelle, siano esse ingegnerizzate o incidentali. La sua ricerca ha rivelato come queste particelle, interagendo con il corpo umano, possano avere effetti imprevisti e talvolta dannosi, sollevando preoccupazioni sulla loro sicurezza, in particolare per quanto riguarda la salute a lungo termine.
Un aspetto importante della sua ricerca riguarda l’uso delle nanoparticelle nei vaccini. Sebbene Antonietta Gatti non si sia esplicitamente concentrata esclusivamente sui vaccini pediatrici, ha trattato il tema delle nanoparticelle nei vaccini. Il suo lavoro ha esplorato i possibili effetti collaterali delle nanoparticelle, sollevando interrogativi sui rischi a lungo termine che potrebbero derivare dall’esposizione a queste sostanze.
Inoltre, Gatti ha collaborato con istituzioni internazionali, come il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e ha preso parte alla Commissione Governativa sull’Uranio Impoverito, una questione di rilevanza sanitaria, soprattutto per quanto riguarda l’esposizione alle polveri industriali e alle nanoparticelle presenti nell’ambiente.
La ricerca di Antonietta Gatti ha contribuito in modo significativo alla comprensione della nanomedicina e della nanotoxicologia, mettendo in evidenza i possibili rischi derivanti dall’esposizione alle nanoparticelle. Le sue osservazioni sulla sicurezza dei vaccini, pur non essendo il fulcro del suo lavoro, hanno comunque suscitato discussioni importanti sul tema. È fondamentale che la comunità scientifica continui a monitorare e studiare gli effetti a lungo termine di queste tecnologie, per garantire che siano sicure per la salute pubblica, in particolare per i bambini.
PER MIO FIGLIO SCELGO IO https://www.permiofiglioscelgoio.it/
Abrogazione obbligo 10 vaccini pediatrici imposti dalla Legge Lorenzin https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/2000000